Economia

Gli artigiani italiani valgono più di Stellantis per occupazione e radicamento nel territorio

di Redazione
 
Gli artigiani italiani valgono più di Stellantis per occupazione e radicamento nel territorio

Quando si parla di occupazione e tessuto produttivo in Italia, l’attenzione dei media e della politica si concentra spesso sui grandi gruppi industriali, come Stellantis. Eppure, i numeri raccontano un’altra storia: il mondo dell’artigianato rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia italiana, capace di generare posti di lavoro ben oltre quelli delle big company.

Secondo un’analisi dell’Ufficio Studi CGIA di Mestre, nella sola Città Metropolitana di Milano si contano oltre 134mila addetti all’artigianato, un numero tre volte superiore ai 43mila occupati del Gruppo Stellantis su tutto il territorio nazionale. Una cifra che stupisce e che invita a riflettere sul ruolo, troppo spesso sottovalutato, delle piccole imprese artigiane.

A livello nazionale, le imprese artigiane sono circa 1,24 milioni, con 2,8 milioni di addetti, e un valore aggiunto di 143 miliardi di euro. Dati che evidenziano come il settore non sia solo una tradizione, ma un motore economico vero e proprio.

Se si guarda alla filiera dell’auto - comprendente produzione, manutenzione, riparazione e commercio - il confronto diventa ancora più eclatante. In Italia operano oltre 72.600 imprese artigiane del settore automotive, che danno lavoro a circa 389mila persone, nove volte il personale Stellantis.

Roma guida la classifica con 22.700 addetti artigiani nell’auto, seguita da Torino e Milano. Curiosamente, se sommiamo gli addetti delle prime due province (quasi 42mila), ci avviciniamo già alla forza lavoro complessiva italiana di Stellantis.

Questi numeri sfatano il mito che l’artigianato sia un settore marginale o in declino. Al contrario, acconciatori, meccanici, falegnami, edili e installatori impianti popolano le nostre città e ne costituiscono l’anima produttiva e identitaria.

Milano conferma la sua vocazione produttiva con 67.500 imprese artigiane e 134mila addetti, di cui quasi 61mila dipendenti. Roma, con 62.500 imprese e oltre 103mila lavoratori, occupa il secondo posto, mentre Torino segue con 59.300 aziende e 115.500 occupati.

Anche nelle province più piccole, il peso dell’artigianato è decisivo. Brescia, ad esempio, vanta oltre 85mila addetti, mentre Bari supera quota 65mila. Un mosaico produttivo che rende l’Italia un Paese unico per la capillarità e la resilienza del suo tessuto economico.

L’obiettivo dell’analisi CGIA è chiaro, cioè porre l’accento su un settore che troppo spesso rimane nell’ombra rispetto ai colossi industriali. L’artigianato non solo garantisce occupazione, ma preserva competenze, tradizioni e una capacità di adattamento che rappresentano un vero vantaggio competitivo per l’intero sistema Paese.

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