La politica di licenziamenti a tappeto tra i dipendenti statali americani, decisi da Donald Trump e affidati ad Elon Musk, ha subito un brusco stop, seppure temporaneo, con un giudice federale che ha sospeso le riduzioni "illegali" del personale, reintegrando circa 20.000 dipendenti pubblici in prova (quindi con minori tutele) in 18 agenzie dalle quali erano stati mandati via.
Usa, Trump ha trovato il suo ''giudice a Berlino'': stop a ventimila licenziamenti
Per il giudice distrettuale, James Bredar, l'amministrazione Trump, prima di mettere in atto i licenziamenti di massa, non ha fornito il preavviso richiesto dalla legge.
"Quando il governo federale licenzia un gran numero di suoi dipendenti, compresi quelli ancora in prova perché assunti o promossi di recente, deve seguire determinate regole", ha scritto Bredar, che è stato nominata da Obama.
La sentenza si applica a 18 agenzie federali, ad eccezione del Dipartimento della Difesa, degli Archivi nazionali e dell'Ufficio di gestione del personale, ed è relativa alla causa intentata da 20 procuratori generali democratici che la scorsa settimana hanno intentato una causa per bloccare i licenziamenti.
Una sentenza di eguale contenuto e per la stessa materia è stata emessa ieri da un giudice della California. Il giudice Bredar, così come aveva argomentato quello della California, ritiene che il governo abbia mentito quando ha elencato le "prestazioni" o altre ragioni individuali come giustificazione per i licenziamenti.
"Alla luce degli atti presentati alla Corte, questo non è vero. Non ci sono state valutazioni individualizzate dei dipendenti. Sono stati tutti semplicemente licenziati. Collettivamente - ha scritto -. Non è semplicemente concepibile che il Governo abbia potuto condurre valutazioni individualizzate dei dipendenti interessati nel lasso di tempo pertinente".
Per il giudice, gli Stati che hanno intentato causa stanno subendo un danno irreparabile, dovendo assistere migliaia di lavoratori disoccupati, licenziati illegalmente.
"Mancando l'avviso a cui avevano diritto, gli Stati non erano pronti per l'impatto di così tante persone disoccupate", ha scritto. "Stanno ancora lottando per recuperare", ha scritto.
L'ordinanza di Bredar rimarrà in vigore per due settimane e il giudice ha programmato un'udienza per il 26 marzo per valutare l'emissione di un'ingiunzione preliminare, che è una misura a lungo termine.