Secondo una comunicazione che il Pentagono ha trasmesso nelle ultime ore al Congresso e di cui la CNN ha diffuso il contenuto, il presidente Donald Trump ha stabilito che gli Stati Uniti sono in un "conflitto armato" con i cartelli della droga che la sua amministrazione ha definito organizzazioni terroristiche. La comunicazione, al di là dell'aspetto formale, segna un decisivo cambio di velocità nella lotta che la Casa Bianca ha aperto con i cartelli di trafficanti sudamericani e che, nelle ultime settimane, ha registrato, da parte di unità che operano nei Caraibi, l'affondamento di imbarcazioni che, secondo Washington, trasportavano droga e la morte dei loro occupanti.
Gli Stati Uniti entrano in guerra (vera) contro i trafficanti, definiti terroristi
Il documento afferma inoltre che il presidente ha stabilito che i contrabbandieri dei cartelli sono "combattenti illegali" e pertanto il Dipartimento della Difesa è stato autorizzato ufficialmente a colpire un'imbarcazione nei Caraibi il mese scorso, ritenuta trasportare membri di un gruppo che l'amministrazione ha definito un'organizzazione terroristica.
Le forze armate statunitensi hanno effettuato almeno tre attacchi di questo tipo nell'ultimo mese, che hanno causato la morte di 17 persone in totale.
Comunque, il documento trasmesso al Congresso menzionava solo uno degli attacchi, avvenuto il 15 settembre.
L'avviso non menzionava il nome del gruppo, ma Trump ha affermato che il primo attacco, avvenuto all'inizio di settembre, aveva come obiettivo presunti trafficanti affiliati all'organizzazione criminale venezuelana Tren de Aragua.
"I cartelli coinvolti sono diventati più armati, ben organizzati e violenti. Hanno i mezzi finanziari, la sofisticazione e le capacità paramilitari necessarie per operare impunemente", si legge nella nota. "Questi gruppi sono ormai transnazionali e conducono attacchi continui in tutto l'emisfero occidentale come cartelli organizzati. Pertanto, il Presidente ha stabilito che questi cartelli sono gruppi armati non statali, li ha designati come organizzazioni terroristiche e ha stabilito che le loro azioni costituiscono un attacco armato contro gli Stati Uniti".
Descrivere gli attacchi militari statunitensi come parte di un conflitto armato suggerisce che gli attacchi facciano parte di una campagna a lungo termine e non solo di attacchi isolati per autodifesa.
A tale proposito è utile ricordare che in almeno un caso di una imbarcazione colpita dai militari americani il natante è stato affondato mentre aveva invertito la rotta verso gli Stati Uniti, tornando verso il Venezuela. Quindi, quando non era più un bersaglio ''giustificato'', come sarebbe stato se fosse stato ritenuto una minaccia imminente.
"Sebbene questo attacco abbia avuto una portata limitata, le forze statunitensi restano pronte a portare a termine operazioni militari, se necessario, per prevenire ulteriori morti o feriti tra i cittadini americani, eliminando la minaccia rappresentata da queste organizzazioni terroristiche designate", si legge nella nota.
Il Presidente degli Stati Uniti secondo la Costituzione, può ricorrere alla forza militare quando ciò sia nell'interesse nazionale e quando non costituisca "guerra" nel senso pieno del termine, per la quale avrebbe bisogno dell'approvazione del Congresso. Ma, quando fa ricorso ad una risposta armata, deve tuttavia dimostrare che gli obiettivi di un attacco militare statunitense debbano essere trattati come combattenti ai sensi del diritto internazionale e nazionale.
La distinzione è sostanziale perché, sino ad oggi, i trafficanti erano considerati come criminali e quindi sottoposti al potere giudiziario. Ma se li si considera combattenti ostili, non hanno diritto ad un processo e quindi possono essere attaccati mortalmente.
Le mosse della Casa Bianca sono state contestate dai democratici, come ha fatto il senatore Jack Reed, membro di spicco della Commissione per le forze armate del Senato: 'L'amministrazione Trump non ha fornito alcuna giustificazione legale credibile, prova o informazione di intelligence per questi attacchi. " cartelli della droga sono spregevoli e devono essere affrontati dalle forze dell'ordine".
Ma, ha aggiunto, ''ora, secondo le parole del Presidente stesso, l'esercito americano è impegnato in un conflitto armato con nemici indefiniti che ha unilateralmente etichettato come 'combattenti illegali', e ha schierato migliaia di truppe, navi e aerei contro di loro. Eppure si è rifiutato di informare il Congresso o l'opinione pubblica. Ogni americano dovrebbe essere allarmato dal fatto che il suo Presidente abbia deciso di poter condurre guerre segrete contro chiunque definisca un nemico".