Negli Stati Uniti i prezzi al consumo sono aumentati del 2,8% a febbraio rispetto all'anno precedente, rallentando leggermente nel primo mese completo sotto la presidenza di Donald Trump e, in qualche modo, dando respiro ai mercati che hanno risentito pesantemente della guerra commerciale.
Usa: nel primo mese della presidenza Trump l'inflazione rallenta (di poco) rispetto a gennaio
L'aumento dei prezzi, inferiore rispetto alle previsioni, ha rallentato rispetto al tasso di inflazione del 3% registrato a gennaio, sebbene l'inflazione rimanga di quasi un punto percentuale superiore all'obiettivo del 2% della Federal Reserve.
I prezzi delle uova, un simbolo attentamente osservato degli aumenti dei prezzi, sono saliti del 58,8% a febbraio rispetto all'anno scorso, accelerando rispetto al mese precedente. Conseguenza dell'influenza aviaria ha decimato la fornitura di uova, facendo salire i prezzi (su questo indaga il Dipartimento dell'Agricoltura).
Il rapporto sull'inflazione è arrivato poche ore dopo che gli Stati Uniti hanno imposto tariffe del 25% su acciaio e alluminio, provocando dazi di ritorsione quasi immediati da parte dell'Unione Europea e segnando l'ultima escalation delle tensioni commerciali.
Si prevede che i dazi facciano aumentare i prezzi per i consumatori, poiché gli importatori solitamente trasferiscono una quota dei costi aggiuntivi agli acquirenti. Il rapporto di mercoledì potrebbe allentare la pressione sulla Federal Reserve, che ha la responsabilità di tenere sotto controllo l'inflazione.
La scorsa settimana il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha affermato che il piano tariffario dell'amministrazione avrebbe probabilmente aumentato i prezzi per gli acquirenti e i rivenditori statunitensi.