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Cosa aspetta i bambini del 2025? Le previsioni dell'Unicef

Redazione
 
Se non cambieremo i modelli di comportamento attuali - abitudini, ma anche disponibilità a cooperare - in quali condizioni vivranno i bambini del 2050?
Entro 25 anni, secondo le previsioni dell'Unicef, presentate oggi in occasione della Giornata Internazionale dell'Infanzia, il numero di minori esposti a ondate di caldo estremo si moltiplicherà per otto rispetto al 2000, mentre aumenterà il numero di quelli che vivranno in regioni con poche risorse per proteggerli. Comunque, quasi il 96% potrà completare l'istruzione primaria, l'aspettativa di vita aumenterà e la disuguaglianza di genere si ridurrà a livello globale.

Le proiezioni incluse nel rapporto intitolato ''Il futuro dei bambini in un mondo che cambia'', commissionato dall’UNICEF al Centro Wittgenstein per la demografia e il capitale umano, si basano su diverse possibili traiettorie globali e analisi di dati a partire dagli anni 2000.
Le conclusioni del rapporto sono che la vita dei bambini nel 2050 sarà influenzata da tre tendenze principali: la crisi climatica e ambientale, i cambiamenti demografici e i progressi tecnologici.

In questo momento storico, il 99% di tutti i bambini nel mondo è già esposti ad almeno un fenomeno climatico, a cominciare dalla cattiva qualità dell’aria. Inoltre, quasi la metà (circa un miliardo) vive in Paesi considerati ad alto rischio dal punto di vista climatico, 820 milioni sono esposti a ondate di caldo estremo, 920 milioni soffrono per la scarsità d’acqua e più di 600 milioni sono esposti a malattie aggravate dall’aumento delle temperature. devastazioni del riscaldamento globale.

Peraltro, solo il 3% dei finanziamenti per il clima è destinato specificamente ai bambini, nonostante siano la popolazione più vulnerabile ai danni del riscaldamento globale e che li soffrirà per più anni.
Secondo le previsioni, entro il 2050, la popolazione infantile mondiale si sarà stabilizzata intorno ai 2,3 miliardi, livelli simili ai livelli attuali. Tuttavia, le aree del mondo con la più grande popolazione infantile saranno quelle che già hanno difficoltà a proteggerli e a soddisfare i loro bisogni, a cominciare dall’Asia meridionale e dall’Africa.
Nel rapporto vengono anche citate le misure da adottare con urgenza: da maggiori investimenti nelle energie rinnovabili e una migliore gestione dei rifiuti, alle leggi per proteggere i bambini negli ambienti digitali, ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva.

Rispetto alle tecnologie, il rapporto Unicef contempla benefici e rischi di strumenti come l’intelligenza artificiale (AI), ma mette in guardia soprattutto sul divario digitale (oltre il 95% delle persone nei Paesi ad alto reddito è connesso a Internet, rispetto solo al 26% di quelli a basso reddito). Comunque il rapporto prevede un aumento del 4% nella sopravvivenza neonatale e un aumento dell’aspettativa di vita complessiva. Se nel 2000 le donne vivevano in media 70 anni, nel 2050 vivranno in media 81 anni. L'aspettativa di vita maschile aumenterà da 66 a 76 anni in questo mezzo secolo. Inoltre, negli anni 2050, il 95,7% dei ragazzi e delle ragazze completerà almeno l’istruzione primaria (rispetto all’80% nel 2000) e il 77% completerà almeno l’istruzione secondaria (rispetto al 40% nel 2000).
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