Dopo cinque ore di colloqui tra il presidente russo Vladimir Putin e la delegazione di negoziatori americani (l'inviato speciale del presidente, Steve Witkoff, e il genero di Trump, Jared Kushner) dal Cremlino è arrivata la doccia fredda: l'incontro è stato "costruttivo", ma che alcune parti del piano restano inaccettabili per la Russia.
Ucraina, su colloqui con delegazione Usa arriva doccia fredda del Cremlino: non cambia nulla
Ieri mattina Putin ha affermato che le modifiche proposte da Kiev e dall'Europa alla bozza del piano di pace sostenuto dagli Stati Uniti erano inaccettabili. Aggiungendo, per quella che è sembrata agli osservatori una minaccia nemmeno tanto velata, che se l'Europa "vuole andare in guerra e ne inizia una, siamo pronti fin da subito".
L'Ucraina e i suoi alleati hanno fatto pressioni sugli Stati Uniti affinché modificassero la bozza dell'accordo di pace, su cui la Casa Bianca ha cercato di raggiungere un accordo rapido e sulla quale il Cremlino aveva mostrato disponibilità. Quel piano, che era stato ampiamente considerato favorevole alla Russia dopo essere trapelato ai media a novembre ha subito diverse modifiche nelle ultime settimane.
Lo stesso principale collaboratore di Putin, Yuri Ushakov, ha affermato che il Cremlino "è d'accordo su alcuni punti... ma su altri li abbiamo criticati". Ha aggiunto: "Non abbiamo ancora trovato una versione di compromesso... C'è ancora molto lavoro da fare". Restano i principali disaccordi tra Mosca e Kiev, tra cui l'accettazione da parte dell'Ucraina di cedere il territorio che continua a controllare e le garanzie di sicurezza fornite dall'Europa.
Anche gli alleati europei di Mosca e dell'Ucraina restano in netto contrasto sulle aspettative riguardo a come dovrebbe essere un accordo di pace.
Nel suo discorso prima dei colloqui, Putin si è scagliato contro i leader del continente che hanno sostenuto lo sforzo bellico difensivo di Kiev da quando la Russia ha lanciato un'invasione su vasta scala nel 2022.
Ha affermato che i leader europei si illudevano di poter infliggere una sconfitta strategica alla Russia. Il suo Paese, ha aggiunto, "non aveva intenzione di entrare in guerra con l'Europa, ma se improvvisamente l'Europa volesse entrare in guerra e ne iniziasse una, siamo pronti fin da subito".
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che esiste la possibilità di porre fine alla guerra "ora più che mai", ma che alcuni elementi delle proposte devono ancora essere elaborati.
Zelensky ha affermato che "non ci sono soluzioni semplici", ribadendo l'insistenza del suo Paese affinché Kiev prenda parte ai colloqui di pace e vengano concordate chiare garanzie di sicurezza, come l'adesione alla NATO, una mossa a lungo osteggiata dalla Russia e scartata da Trump.
"Dobbiamo fermare la guerra in modo tale che nel giro di un anno la Russia non torni più", ha aggiunto.
Nelle ultime settimane i rappresentanti ucraini hanno tenuto due round di colloqui ad alto livello sulla bozza del piano, a cui hanno partecipato Witkoff, Kushner e il Segretario di Stato americano Marco Rubio.
La Casa Bianca ha affermato che le proposte sono state "molto perfezionate" di conseguenza, anche se i dettagli del piano aggiornato non sono stati confermati.
Putin, convinto che la Russia abbia l'iniziativa sul campo di battaglia, si era mostrato irremovibile sulle sue richieste ancora la scorsa settimana, mentre Zelensky ha ripetutamente affermato che non avrebbe mai ceduto il controllo delle regioni orientali dell'Ucraina.