Economia
Il potere turistico della ristorazione, 23 miliardi di euro che raccontano l’Italia nel mondo
Redazione

La ristorazione italiana si conferma uno dei pilastri dell’economia turistica nazionale, con una spesa complessiva dei turisti, italiani e stranieri, che nel 2024 ha superato i 23 miliardi di euro, generando 11 miliardi di valore aggiunto in quasi 3.300 comuni turistici. È quanto emerge dal Rapporto “Il potere turistico della ristorazione” realizzato da Sociometrica per FIPE-Confcommercio, presentato in anteprima al TTG Travel Experience di Rimini alla presenza del Ministro del Turismo Daniela Santanchè.
Il potere turistico della ristorazione, 23 miliardi di euro che raccontano l’Italia nel mondo
Secondo lo studio, la ristorazione è la seconda componente dell’offerta turistica italiana, subito dopo l’ospitalità, e contribuisce in modo determinante alla costruzione dell’immagine del Paese nel mondo. Le grandi città d’arte, Roma, Venezia e Firenze, concentrano la quota maggiore di valore aggiunto, ma il fenomeno è diffuso in tutto il territorio, dalle località balneari ai borghi montani. Roma da sola genera oltre 1,1 miliardi di euro di valore nella ristorazione turistica, seguita da Milano, Venezia e Firenze. Complessivamente, i primi dieci comuni italiani producono più di 3,1 miliardi di euro.
«La ristorazione - ha sottolineato Lino Enrico Stoppani, presidente di FIPE-Confcommercio -non è solo un servizio economico, ma un patrimonio culturale e identitario che accompagna ogni esperienza turistica. È un motore di sviluppo, un ambasciatore dell’Italia nel mondo e un pilastro del nostro soft power. Per questo chiediamo politiche che riconoscano pienamente il suo ruolo nel turismo, in un’ottica di filiera capace di valorizzare l’intera offerta nazionale».
Il Rapporto, curato da Antonio Preiti e presentato nello spazio Main Arena del TTG, sottolinea come il turismo internazionale giochi un ruolo cruciale, nei principali comuni turistici oltre il 67% del valore aggiunto deriva da visitatori stranieri, con punte superiori all’80% a Venezia e Firenze. L’Italia, con oltre 90.000 ristoranti italiani nel mondo, si conferma una potenza globale del gusto e della convivialità, in grado di attrarre turisti e promuovere la reputazione del brand “Italia” più di qualsiasi campagna pubblicitaria.
«Mangiare italiano è oggi un’esperienza culturale globale - si legge nel Rapporto - e i nostri ristoranti all’estero rappresentano una rete diffusa di diplomazia culturale che alimenta la curiosità e il desiderio di visitare il Paese».
Alla presentazione sono intervenuti, oltre al ministro Santanchè e al presidente Stoppani, Daniele D’Amario, coordinatore della Commissione Turismo della Conferenza delle Regioni, Chiara Bergadano del Consorzio Langhe Experience e lo chef Moreno Cedroni, moderati da Simona Tedesco, direttore di Dove.
Il documento, che analizza anche il ruolo dei bar come elementi distintivi del lifestyle italiano, invita le istituzioni a includere la ristorazione tra le imprese turistiche a pieno titolo, riconoscendone il contributo economico, occupazionale e culturale. Un invito che trova terreno fertile in un settore che impiega centinaia di migliaia di persone e che, come ricorda Stoppani, «è una delle chiavi per mantenere vivo il fascino dell’Italia e la sua capacità di accoglienza».