Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che designa il fentanyl, un potente oppioide sintetico responsabile di numerose overdose negli Stati Uniti, come "arma di distruzione di massa".
Usa: Trump definisce, per decreto, il fentanyl come "arma di distruzione di massa"
"Con l'ordine esecutivo che sto per firmare oggi, classifichiamo formalmente il fentanyl come arma di distruzione di massa, e lo è", ha dichiarato, ieri sera, il presidente degli Stati Uniti nello Studio Ovale. "Nessuna bomba fa quello che fa questo farmaco: ogni anno muoiono dalle 200.000 alle 300.000 persone", ha aggiunto.
Secondo il sito web dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) degli Stati Uniti, il numero totale di decessi per overdose negli Stati Uniti nel 2024 è stato di circa 80.000, di cui circa 48.000 dovuti ad oppioidi sintetici.
Il fentanyl è comunemente usato in campo medico come anestetico e per le sue proprietà analgesiche. Tuttavia, secondo il decreto, "è più simile a un'arma chimica che a un narcotico", giustificando così questa classificazione.
"La produzione e la distribuzione di fentanyl, principalmente attraverso reti criminali organizzate, minacciano la nostra sicurezza nazionale e alimentano l'illegalità" nel continente americano e "ai nostri confini", afferma il decreto.
Donald Trump ha anche dichiarato che la sua amministrazione stava "considerando" la possibilità di allentare le restrizioni federali sulla marijuana, riclassificandola come droga meno pericolosa.
"Molte persone desiderano questa riclassificazione perché consentirebbe di effettuare enormi quantità di ricerche che non possono essere svolte finché non ci sarà una riclassificazione", ha affermato.
A febbraio, gli Stati Uniti hanno designato diversi cartelli della droga come "organizzazioni terroristiche straniere". Hanno inoltre aumentato la pressione sul Messico e, soprattutto, sul Venezuela. Donald Trump accusa il presidente socialista Nicolás Maduro di traffico di droga, mentre gli esperti affermano che il Venezuela non è la principale fonte di droga che entra negli Stati Uniti e non produce fentanyl.
Il governo degli Stati Uniti ha schierato una grande forza navale e aerea nei Caraibi e sta conducendo attacchi contro navi sospettate di trasportare droga, in particolare cocaina, e nel Pacifico.
Il presidente Trump sta quindi modellando la lotta al narcotraffico sulla terminologia e i metodi utilizzati nella lotta al terrorismo. Caracas nega le accuse di narcotraffico e accusa Washington di voler estromettere Maduro dal potere e impossessarsi delle vaste riserve petrolifere del Paese, soggette a embargo dal 2019. La DEA, l'agenzia antidroga americana, afferma che i cartelli messicani sono "al centro" della crisi delle droghe sintetiche negli Stati Uniti.