Esteri
La tragedia di Valencia: tutti a guardare il cielo, temendo una nuova catastrofe
Redazione
Sono ore di attesa, mista a paura, quelle che si stanno vivendo nelle Comunitad della Spagna - Valenciana, Catalogna e Aragona - messe in allerta per possibili, nuovi e di fortissima intensità piogge e temporali.
L'allarme è stato lanciato dall'Agenzia Meteorologica dello Stato sul suo sito.
A Valencia, la provincia più colpita dalla devastante Dana di questa settimana, l'allerta arancione sarà inizialmente in vigore per tutta la giornata, poiché sulla costa settentrionale si rischia un accumulo di precipitazioni di 40 mm in un'ora, come sulla costa sud di Castellon.
La tragedia di Valencia: tutti a guardare il cielo, temendo una nuova catastrofe
L'allerta arancione viene mantenuta anche sulla costa settentrionale e nell'entroterra di Castellón, dove ci sono possibilità di accumulo di pioggia in 12 ore fino a 100 mm e dove i rovesci saranno localizzati, per cui nei paesi vicini potrebbero accumularsi quantità molto diverse.
La stessa allerta è attiva sulla costa precostiera e meridionale di Tarragona, anche se in questo caso il pericolo di precipitazioni accumulate in 12 ore è fino a 150 mm.
A partire da mezzogiorno, l'allerta gialla -rischio- si estende alla zona del Bajo Aragón di Teruel, all'interno meridionale di Castellón, alla costa di Barcellona e alla costa settentrionale, alla zona precostiera settentrionale e alla depressione centrale di Tarragona, dove potrebbero piovere fino a 20 mm in un'ora.
Oltre alle piogge, Valencia, Tarragona e Castellón sono in allerta per temporali che possono essere accompagnati da grandine.
Ad Aldaia, agenti di polizia in borghese e il Comune hanno avvisato i residenti del paese di interrompere i lavori di pulizia e di entrare nelle loro case, ai piani alti, in vista delle previsioni di pioggia, che ha cominciato a cadere debolmente nella zona.
Non si placa, intanto, l'eco della contestazione molto violenta cui sono stati fatti oggetto, nel corso della loro visita a Paiporta, re Felipe e la regina Letizia che, insieme al primo ministro, Pedro Gonzalez, volevano visitare i luoghi della tragedia che, ad oggi, ha un bilancio di almeno 216 morti. Ma potrebbero essere molti di più, poiché la squadre di soccorritori stanno ultimano in queste ore l'opera di svuotamento da pioggia e fango di parcheggi sotterranei, tunnel e sottopassi che si sono riempiti nel giro di pochi minuti, intrappolando chi non è riuscito a raggiungere l'esterno.
I reali e il primo ministro sono stati accolti al grido di ''assassini'' e ''dimissioni'' e persino dal lancio di fango, uno dei quali ha raggiunto al volto la regine, mentre Gonzales è stato colpito alla schiena da un bastone. Azione, quest'ultima, rivendicata da attivisti del partito di estrema destra Vox.