Il dossier Ucraina resta in cima all’agenda internazionale, con una settimana di intensi contatti tra le cancellerie. Secondo CNN, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente ucraino Zelensky parteciperanno a un colloquio virtuale con il presidente statunitense Donald Trump e i leader europei, nel tentativo di capire quale linea intenda seguire la Casa Bianca in vista del vertice di venerdì tra Trump e Vladimir Putin in Alaska.
Zelensky e leader europei sondano le mosse di Trump prima dell’incontro con Putin
La Casa Bianca, intanto, ha definito l’appuntamento un “esercizio di ascolto”, abbassando le aspettative su un possibile accordo di pace. Zelensky non sarà presente al faccia a faccia, circostanza che a Kiev fa temere l’ipotesi di pressioni per un’intesa sfavorevole. Trump, da parte sua, ha già fatto sapere di ritenere inevitabile che “entrambe le parti cedano territori” per chiudere il conflitto, posizione respinta da Kyiv. Lo stesso Zelensky e i vertici militari ucraini avvertono che la Russia starebbe ammassando truppe in vista di una nuova offensiva, prevista per settembre.
Sullo sfondo, un intreccio diplomatico che include anche la Corea del Nord: l’agenzia di stampa russa Tass riferisce che Putin e Kim Jong Un si sono sentiti telefonicamente per discutere del vertice con Trump. Secondo il Cremlino, il leader russo ha ringraziato Pyongyang per il sostegno nella guerra in Ucraina e ha lodato “il coraggio e lo spirito di sacrificio” dell’esercito nordcoreano nella “liberazione di Kursk”, definita parte del territorio russo.
Se in Europa orientale la partita è ancora in corso, in Medio Oriente il fronte di Gaza conosce nuove escalation. La BBC riporta che le forze israeliane si stanno preparando a un’operazione per conquistare la città, mentre i quartieri di Zeitoun e Sabra sono stati colpiti da tre giorni di intensi bombardamenti, con “massiccia distruzione di abitazioni civili” e difficoltà a recuperare morti e feriti. Regno Unito, Unione Europea, Australia, Canada e Giappone hanno diffuso una dichiarazione congiunta denunciando che “la carestia si sta diffondendo davanti ai nostri occhi” e chiedendo “misure immediate, permanenti e concrete” per consentire l’ingresso degli aiuti.
Israele respinge l’accusa, sostenendo che siano le agenzie ONU a non ritirare i carichi dalle frontiere e a non distribuirli. La dichiarazione, però, condanna anche l’uso della forza letale vicino ai punti di distribuzione: secondo le Nazioni Unite, oltre 1.300 palestinesi sarebbero stati uccisi in tali circostanze, in gran parte dall’esercito israeliano. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiesto a Israele di consentire lo stoccaggio di forniture mediche prima che le sue truppe prendano il controllo della città, parlando di una situazione sanitaria “catastrofica”.
Il clima politico si complica: l’ex segretario di Stato USA Antony Blinken, citato da Haaretz, ha dichiarato che “non è il momento di riconoscere uno Stato palestinese”, mentre il primo ministro australiano accusa Netanyahu di negare la crisi umanitaria. Sul fronte interno israeliano, il ministro della Difesa e il capo delle forze armate sarebbero in rotta di collisione per le promozioni nelle IDF. Intanto, una delegazione di Hamas è in Egitto per colloqui di cessate il fuoco con mediatori arabi. Al Jazeera segnala che, solo dall’alba di oggi, a Gaza sono stati uccisi 29 palestinesi, tra cui 10 in fila per ricevere aiuti, e che nel nord, al valico di Zikim, si sono registrate sparatorie e calche. In Cisgiordania, le forze israeliane hanno arrestato dieci palestinesi.
Dall’altra parte dell’Atlantico, l’attenzione si sposta su Washington. ABC News racconta che Trump ha disposto l’intervento della Guardia Nazionale nella capitale per contrastare quella che definisce una criminalità “fuori controllo”. Le truppe, dispiegate nei pressi del National Mall, affiancheranno la polizia locale con compiti logistici e amministrativi. Sul fronte tecnologico, Reuters rivela un’operazione segreta degli Stati Uniti per monitorare possibili triangolazioni illegali verso la Cina: in alcune spedizioni di chip AI ad alto rischio sono stati inseriti dispositivi di tracciamento.
Dal quadro economico arrivano segnali contrastanti. Bloomberg sottolinea che la Russia, per ora, sembra in grado di evitare la recessione nonostante il rallentamento della crescita, mentre in Germania l’esercito punta a disattivare 8.300 sistemi di droni, lamentando ritardi degli alleati NATO. Sullo sfondo, i tecnici di Starlink continuano a garantire la rete di Elon Musk anche in contesti di guerra. I mercati globali, infine, si muovono in territorio positivo. Secondo Bloomberg, un dato sull’inflazione USA in linea con le attese ha ridotto le preoccupazioni sui prezzi e alimentato le scommesse su un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a settembre, prolungando il rally azionario internazionale.