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World Media Headlines - Inferno a Hong Kong: almeno 55 vittime

Barbara Leone
 
World Media Headlines - Inferno a Hong Kong: almeno 55 vittime

L’attenzione dei media internazionali è puntata su Hong Kong, dove un incendio devastante ha travolto un vasto complesso residenziale, causando quella che la CNN definisce la più grave tragedia degli ultimi decenni per la città. Secondo il network statunitense, il bilancio delle vittime ha raggiunto almeno 55 morti e potrebbe ancora aumentare, mentre alcuni degli edifici continuano a bruciare oltre ventiquattr’ore dopo l’inizio del rogo.

World Media Headlines - Inferno a Hong Kong: almeno 55 vittime

I soccorritori, impegnati in una ricerca frenetica dei residenti dispersi, hanno tratto in salvo un uomo anziano dalle macerie incandescenti, mentre la polizia ha fatto sapere di aver arrestato tre lavoratori di un’impresa edile con l’accusa di omicidio colposo per “grave negligenza”. Il complesso, spiegano i corrispondenti della CNN, si trovava in fase di ristrutturazione ed era avvolto da impalcature di bambù e reti di sicurezza, una combinazione che potrebbe aver contribuito alla rapidità con cui le fiamme si sono propagate, soprattutto in un’area abitata da una numerosa popolazione di anziani.

Nelle ultime ore, prosegue la CNN, il leader di Hong Kong John Lee ha tenuto il suo primo discorso televisivo sul disastro, rivolgendosi ai giornalisti mentre l’intera città tenta di fare i conti con la portata della tragedia. In parallelo, il settore bancario locale è stato invitato a facilitare l’accesso ai fondi per i residenti del complesso Wang Fuk, maggiormente colpito.

L’Autorità monetaria di Hong Kong e l’Associazione delle banche di Hong Kong hanno chiesto agli istituti finanziari di sostituire rapidamente i documenti bancari smarriti, concedere periodi di grazia sui rimborsi e rinunciare a penali e commissioni, oltre a rafforzare il personale nelle filiali della regione di Tai Po. La banca centrale, in una nota riportata dalla CNN, ha assicurato che continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione per garantire supporto immediato alle famiglie. HSBC, la maggiore banca del territorio, ha dichiarato di essere “profondamente addolorata” per l’incendio e ha attivato linee di assistenza dedicate e servizi di emergenza per i residenti di Wang Fuk.

Negli Stati Uniti intanto, riferisce la BBC insieme a tutti i media internazionali, le autorità hanno sospeso l’elaborazione di tutte le richieste di immigrazione presentate da cittadini afghani. La decisione è arrivata dopo che un uomo afghano è stato identificato come il presunto responsabile della sparatoria contro due soldati della Guardia Nazionale vicino alla Casa Bianca, un attacco avvenuto ieri pomeriggio nei pressi della stazione della metropolitana di Farragut Square, nel cuore di Washington.

I due militari sono rimasti gravemente feriti. Secondo la BBC, il sospettato sarebbe arrivato negli Stati Uniti nel settembre 2021 dall’Afghanistan e aveva presentato domanda di asilo nel 2024, ottenendolo all’inizio di quest’anno. Le autorità statunitensi lo hanno identificato come Rahmanullah Lakanwal, definito dal Dipartimento per la Sicurezza Interna “un criminale straniero proveniente dall’Afghanistan”, mentre il presidente Donald Trump ha definito la sparatoria “un atto di terrorismo” e ha annunciato che prenderà provvedimenti per espellere gli stranieri provenienti “da qualsiasi Paese che non appartenga a questo Paese”.

La BBC ricorda che decine di migliaia di afghani erano arrivati negli Stati Uniti dopo il caotico ritiro dal Paese nel 2021 durante la presidenza di Joe Biden, grazie a misure speciali di protezione. Le testimonianze raccolte dalla BBC restituiscono la concitazione del momento: un testimone ha raccontato di aver visto la folla fuggire nel panico e di essersi rifugiato in un negozio dopo aver udito i colpi di arma da fuoco; un altro, dalla propria auto, ha filmato due soldati feriti a terra mentre venivano soccorsi, mentre un terzo individuo - apparentemente il sospettato - riceveva cure sul marciapiede.

Il vice capo della polizia metropolitana Jeff Carroll ha descritto l’azione come un’imboscata: l’uomo, ha spiegato, sarebbe sbucato da dietro l’angolo e avrebbe aperto il fuoco senza preavviso, finché altri membri della Guardia Nazionale non lo hanno bloccato. Una ricostruzione più ampia dell’attacco arriva da Reuters, che spiega come l’episodio sia avvenuto alla vigilia del Ringraziamento, mentre gli investigatori della task force antiterrorismo dell’FBI cercano di chiarire le reali motivazioni del sospettato

Secondo l’agenzia, i due soldati colpiti facevano parte di una missione di pattugliamento militarizzata ordinata mesi fa dal presidente Donald Trump, una decisione contestata dalle autorità del Distretto di Columbia e al centro di una recente sentenza federale che ne ha temporaneamente limitato l’impiego a scopi di polizia, anche se l’ordine è stato sospeso in attesa di appello. Reuters riporta inoltre che Lakanwal, oggi ventinovenne residente nello Stato di Washington, era entrato negli Stati Uniti nel 2021 nell’ambito dell’Operazione Allies Welcome, un programma varato dall’amministrazione Biden per reinsediare migliaia di afghani che avevano collaborato con le forze americane durante la guerra.

La NBC News ha raccolto la testimonianza di un parente anonimo secondo cui il sospettato avrebbe servito per dieci anni nell’esercito afghano insieme alle forze speciali statunitensi, anche nella provincia di Kandahar. Reuters aggiunge che, secondo un funzionario dell’amministrazione Trump, la domanda di asilo di Lakanwal sarebbe stata approvata lo scorso aprile, tre mesi dopo l’insediamento del presidente. Non risultavano precedenti penali a suo carico. Nello stesso reportage, l’agenzia ricorda che i leader democratici di diverse città - tra cui Los Angeles, Chicago, Portland e Memphis - hanno accusato Trump di aver usato dispiegamenti militarizzati come strumento politico, dopo che il presidente ha schierato la Guardia Nazionale in risposta a quella che ha definito una crisi di violenza legata all’immigrazione clandestina.

Rimanendo negli Stati Uniti, ABC News riferisce che Trump ha annunciato che non inviterà il Sudafrica al vertice del G20 del 2026, previsto per il prossimo anno presso il suo golf club di Doral, in Florida, e che interromperà “con effetto immediato” tutti i pagamenti e i sussidi destinati al Paese. La decisione, secondo quanto riportato da ABC News, deriva dal fatto che il Sudafrica si sarebbe rifiutato di cedere la presidenza del G20 a un rappresentante statunitense durante la cerimonia di chiusura del vertice di quest’anno.

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