Esteri

Washington sotto comando federale: Trump invia 800 soldati e assume la guida della polizia

Redazione
 
Washington sotto comando federale: Trump invia 800 soldati e assume la guida della polizia

Negli Stati Uniti, Donald Trump ha annunciato il dispiegamento di 800 soldati della Guardia Nazionale a Washington, assumendo temporaneamente il controllo del dipartimento di polizia della capitale. Una decisione che, come rileva Reuters, rappresenta un’inedita affermazione del potere presidenziale nel cuore politico del Paese. Il Washington Post racconta che il sindaco Muriel E. Bowser ha accettato con riluttanza questa presa di potere, muovendosi in equilibrio precario: evitare di inimicarsi Trump, a differenza di quanto fatto da altri sindaci democratici, per via della particolare vulnerabilità di Washington all’intervento federale.

Washington sotto comando federale: Trump invia 800 soldati e assume la guida della polizia

Secondo fonti citate dalla CNN, la decisione del presidente sarebbe maturata all’indomani di un attacco contro un ex membro dello staff del Dipartimento di Giustizia e dopo dichiarazioni presidenziali sulla gestione dei senzatetto nella capitale. La mossa ha colto di sorpresa le autorità locali: né il sindaco né il capo della polizia erano stati avvisati dell’“acquisizione” federale, apprendendo la notizia solo in diretta TV durante la conferenza stampa di Trump. Il presidente ha proclamato uno “stato di emergenza criminale” a Washington, dichiarando: «Restituiremo alla città la splendente capitale che tutti desiderano. Sarà qualcosa di molto speciale».

Ma restano molti interrogativi su come le forze federali – spesso prive di addestramento alla polizia di prossimità – si integreranno con gli agenti locali e su chi, formalmente, dirigerà le operazioni. Sul fronte economico interno, Bloomberg segnala che la Casa Bianca ha allargato la rosa dei candidati per la presidenza della Federal Reserve, includendo Michelle Bowman, attuale governatrice, Philip Jefferson, già vicepresidente della Fed, e Logan, nome emergente nei circuiti finanziari. Una scelta che riflette l’intenzione di Trump di mantenere ampio margine di manovra nella selezione del vertice dell’istituto.


In Europa orientale, il conflitto ucraino non mostra segnali di rallentamento. Come riporta The Guardian, Zelensky accusa la Russia di prepararsi a nuove offensive, smentendo ogni ipotesi di cessate il fuoco. Le dichiarazioni arrivano alla vigilia dell’atteso incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump, previsto venerdì in Alaska. Il presidente ucraino ha avuto colloqui con il premier indiano Narendra Modi e con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, nel tentativo di ottenere sostegno extraeuropeo. India e Arabia Saudita mantengono posizioni caute sul conflitto: la prima continua a importare petrolio russo, la seconda si propone come potenziale mediatrice. Dal canto suo, Trump ha confermato che discuterà con Putin di “scambio di territori” e non ha nascosto la sua irritazione per l’idea di Zelensky di indire un referendum nazionale su un eventuale accordo di pace che preveda concessioni territoriali.

“Ci saranno scambi di territori”, ha detto il presidente USA, “lo so dalla Russia e dai colloqui con tutti”. Mosca, tramite l’agenzia Tass, si dice fiduciosa che il vertice con Trump possa avviare una normalizzazione delle relazioni bilaterali. Nel frattempo, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha invitato Trump a partecipare a un vertice virtuale di emergenza con i leader dell’UE e Zelensky, mentre l’Alto rappresentante UE Kaja Kallas annuncia un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia e mette in guardia da concessioni premature. Sul terreno, la tensione resta alta: in Finlandia, tre ufficiali di una petroliera sospettata di far parte della “flotta ombra” russa sono accusati di sabotaggio per aver danneggiato cavi sottomarini nel Golfo di Finlandia. In Russia, un attacco di droni ucraini ha colpito due aree industriali a Nizhny Novgorod, causando un morto e due feriti.

A Gaza, dopo l’attacco aereo israeliano che ha ucciso sei giornalisti, tra cui cinque di Al Jazeera, resta alta la tensione. L’Alto commissariato ONU per i diritti umani ha definito l’episodio una “grave violazione del diritto internazionale umanitario”, riferisce la BBC. Israele sostiene che Sharif fosse a capo di una cellula di Hamas responsabile di attacchi missilistici, ma The Guardian ricorda che né il giornalista né la sua redazione avevano mai confermato tali accuse. È la prima volta, dall’inizio della guerra, che l’IDF rivendica apertamente l’uccisione di un reporter. Organizzazioni come Reporter senza frontiere e il Comitato per la protezione dei giornalisti criticano la prassi israeliana di etichettare come militanti i reporter senza fornire prove.

Il CPJ ricorda che a luglio Sharif aveva dichiarato di vivere con la «sensazione di poter essere bombardato e martirizzato in qualsiasi momento». Sul piano diplomatico, Haaretz riferisce che una delegazione di Hamas è al Cairo per cercare di ricucire i rapporti con l’Egitto, dopo tensioni scaturite da dichiarazioni di Khalil al-Hayya, figura di spicco del movimento, che aveva invitato gli egiziani a protestare contro la carestia a Gaza. Parallelamente, Egitto, Qatar e Turchia lavorano a una proposta di cessate il fuoco che prevede il rilascio di tutti gli ostaggi vivi e di alcune salme, in cambio di prigionieri palestinesi, e il congelamento delle attività militari di Hamas in una fase transitoria. Intanto, Al Jazeera riporta che Qatar e Arabia Saudita hanno accolto con favore la decisione australiana – e l’intenzione analoga della Nuova Zelanda – di riconoscere lo Stato di Palestina entro i confini del 1967, con Gerusalemme Est capitale.

Sul piano economico internazionale, Reuters annuncia che Stati Uniti e Cina hanno prorogato di 90 giorni la tregua tariffaria, evitando l’imposizione di dazi a tre cifre. La misura arriva mentre i rivenditori americani si preparano alle vendite natalizie e ha avuto un effetto distensivo sui mercati. Tuttavia, Trump ha autorizzato la vendita in Cina di chip AI di nuova generazione prodotti da Nvidia. Per i critici, la mossa rischia di fornire a Pechino tecnologie strategiche in un momento di competizione feroce per la supremazia tecnologica. In India, invece, le tariffe imposte da Washington hanno innescato appelli al boicottaggio dei prodotti americani. Sui mercati, le borse asiatiche registrano rialzi, il petrolio sale e il dollaro resta forte in attesa dei dati sull’inflazione USA, mentre l’oro segna un lieve aumento.

Infine, sul fronte europeo, Reuters e El Mundo raccontano la furia degli incendi in Spagna. Nel nord, i vigili del fuoco combattono contro “turbini di fuoco” alimentati dal vento. A Tres Cantos, vicino Madrid, un incendio di livello 2 ha percorso sei chilometri in appena quaranta minuti. In Andalusia, le fiamme nella Sierra de la Plata hanno costretto centinaia di residenti di Atlanterra a trascorrere la notte fuori casa. In Castiglia e León, le autorità chiedono aiuto alla Galizia per far fronte all’emergenza. Non mancano le polemiche politiche: accuse e controaccuse volano tra il ministro dei Trasporti Óscar Puente e il leader popolare Alberto Núñez Feijóo sulla gestione della crisi.

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