Non si placa la paura tra la popolazione dei Campi Flegrei dopo la forte scossa di terremoto di magnitudo 4.4 registrata nella notte di ieri. L’evento sismico ha spinto molti residenti a trascorrere la notte all’aperto, dormendo in auto, da parenti o nei centri di accoglienza allestiti tra Napoli e gli altri Comuni della zona flegrea.
Terremoti: resta alta l'allerta ai Campi Flegrei
Sebbene il timore per nuove scosse sia alto, nelle ultime ore il numero di eventi sismici è diminuito e nessuna scossa è stata particolarmente intensa. Il terremoto, avvenuto alle 1:25 con epicentro in via Napoli, al confine tra Napoli e Pozzuoli, ha avuto una durata di circa 20 secondi. Una scossa lunga e particolarmente forte a causa delle elevate accelerazioni al suolo, come evidenziato dagli esperti dell’INGV.
A tal proposito, Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’INGV, ha spiegato: "Recentemente si è triplicata la velocità di sollevamento del suolo, da 1 a 3 centimetri al mese".
Un fenomeno che preoccupa la comunità scientifica e la popolazione locale. L’Osservatorio Vesuviano ha rilevato che, durante lo sciame sismico iniziato all’1:25, si sono verificati complessivamente 44 terremoti, di cui 9 con magnitudo superiore a 1.0.
Intanto, proseguono senza sosta i controlli sulla stabilità degli edifici, dopo che la scossa ha provocato la caduta di calcinacci e crepe sui muri di diverse abitazioni. Finora sono state effettuate 182 verifiche di stabilità, mentre altre 260 sono ancora in attesa di completamento. Il lavoro delle squadre di vigili del fuoco, provenienti dai comandi di Napoli, Caserta, Avellino, Benevento e Salerno, continua senza sosta per garantire la sicurezza della popolazione. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha descritto l’evento come “uno stress test importante per il patrimonio edilizio della città e il fatto che non ci siano danni strutturali significa che c’è una buona capacità sismica”.
Sul futuro dell’attività sismica nella zona, le autorità mantengono un atteggiamento cauto. “Non possiamo escludere che nelle prossime ore o giorni ci possano essere altre scosse di pari entità”, ha dichiarato il sindaco Manfredi, evidenziando la necessità di rimanere vigili. Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha ribadito che “l’ipotesi di evacuazione non è assolutamente da scartare, ma in questo momento i vulcanologi ci dicono che è prevista una sequela di scosse ma nessuna imminente attività eruttiva”.
Anche le istituzioni nazionali seguono da vicino la situazione: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la sua vicinanza ai cittadini, contattando il sindaco Manfredi, mentre la premier Giorgia Meloni è in costante contatto con Musumeci. In risposta alla richiesta del governatore campano Vincenzo De Luca, è stato firmato il decreto di stato di mobilitazione nazionale. “Questo significa - ha spiegato il prefetto di Napoli, Michele di Bari - avere uno strumento flessibile che dà la possibilità di avere maggiori risorse dal punto di vista della pianificazione”.
L’attenzione rimane alta anche sullo stato degli edifici. Fabio Ciciliano, capo della Protezione Civile, ha sottolineato che "la preoccupazione maggiore per l’area flegrea è l’urbanizzazione e la qualità degli edifici: non è il terremoto a uccidere, ma la casa in cui viviamo". Nel frattempo, per offrire rifugio a chi non si sente sicuro nelle proprie abitazioni, il comune di Pozzuoli ha messo a disposizione il Palazzetto dello sport per la notte.