In Italia il settore alberghiero si conferma una delle colonne portanti dell’economia turistica nazionale, con una rete di 32.194 strutture che mettono a disposizione dei viaggiatori 1.068.322 camere e oltre 2,2 milioni di posti letto. La tendenza più evidente, rilevata nell’indagine curata da Federalberghi e Tecnè, è quella dell’elevamento qualitativo dell’offerta: se nel 2000 gli hotel a 4 o 5 stelle rappresentavano appena l’8,5% del totale, nel 2023 questa quota ha raggiunto il 22%, testimoniando un deciso processo di riqualificazione che ha interessato tutto il comparto.
L’ospitalità italiana torna a brillare: cresce la qualità, trainano gli stranieri, ma servono infrastrutture
La categoria più rappresentata oggi è quella dei 3 stelle e delle residenze turistico alberghiere, che insieme costituiscono il 55,2% dell’intero sistema ricettivo. Nel 2024 gli arrivi hanno toccato quota 89.087.262, per un totale di 283.566.417 presenze, pari a una permanenza media di 3,2 giorni. I dati evidenziano un ritorno ai livelli pre-pandemici: le presenze risultano in aumento del 3% rispetto al 2023 e dello 0,9% rispetto al 2019.
Tuttavia, l’incremento è interamente trainato dal turismo internazionale, che registra una crescita del 7,1% rispetto all’anno precedente e del 6,1% sul 2019, mentre la domanda interna mostra un calo del 1,2% su base annua e del 4,2% rispetto al periodo pre-Covid. Anche il primo trimestre del 2025 mostra segnali contrastanti: con circa 44,5 milioni di presenze, si registra un leggero arretramento del 1,8% rispetto allo stesso periodo del 2024. Sul fronte economico, la spesa dei visitatori stranieri in Italia nel 2024 ha raggiunto i 54,2 miliardi di euro, in aumento del 4,9% rispetto all’anno precedente, mentre nel solo primo bimestre del 2025 i turisti provenienti dall’estero hanno speso 5,5 miliardi, registrando un incremento del 6,2% rispetto ai 5,2 miliardi dello stesso intervallo dell’anno passato.
Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi (in foto), ha sottolineato che "siamo di fronte a uno scenario che invita a fare grandi cose. Dopo gli anni della pandemia che hanno colpito duramente il settore, si è tornati ai livelli pre-Covid. Il settore si conferma come una infrastruttura economica fondamentale per il Paese". Bocca ha anche evidenziato il crescente interesse dei cittadini italiani per le strutture che adottano pratiche sostenibili: "i nostri concittadini stanno dimostrando di prediligere le strutture alberghiere, in particolare quelle votate alla sostenibilità. L’auspicio è che possano rappresentare una massa critica sempre maggiore". In merito alla competitività, il presidente ha dichiarato che "l’ospitalità italiana sposa la modernità: ci siamo adeguati velocemente alle tendenze in atto, senza dare nulla per scontato e lavorando sulla qualità dell’offerta, riqualificando le nostre strutture secondo i canoni dell’era green".
Centrale è poi l’esperienzialità: "oggi chi sceglie l’hotel cerca un’emozione, un’esperienza, non più semplicemente un luogo dove soggiornare", ha affermato Bocca, aggiungendo che "noi siamo chiamati a dare fondo alla nostra inventiva ed alla nostra capacità imprenditoriale per rispondere in tempo reale ad un turismo che cambia".
In quest’ottica, l’indagine Tecnè per Federalberghi segnala l’influenza crescente dei social media: oltre il 56% degli italiani ne è condizionato nella scelta della destinazione, con il 12,1% che si dichiara molto influenzato e il 43,9% abbastanza. Inoltre, il 27,7% afferma di controllare sempre le recensioni online prima di prenotare, e il 49,8% lo fa occasionalmente. Anche la sostenibilità ambientale gioca un ruolo decisivo: il 12,7% degli italiani sceglie strutture certificate, mentre il 38,8% preferisce quelle che adottano pratiche virtuose.
A questo si aggiunge un forte interesse per attività esperienziali organizzate dagli hotel, che diventano strumenti di valorizzazione del territorio: il 44,3% dei turisti apprezza tour e visite guidate, il 32,7% esperienze di benessere e relax, il 32,2% eventi musicali e d’intrattenimento, il 25% è attratto dalla scoperta dei vini locali e il 20,6% dai laboratori artistici o corsi creativi. Per Bocca è essenziale cogliere queste evoluzioni del mercato, ma occorre anche una maggiore attenzione da parte delle istituzioni: "malgrado i buoni risultati, non si può lavorare in solitaria. Nel nostro comparto conta moltissimo fare rete ma anche avere i supporti necessari affinché l’offerta possa essere attrattiva fino in fondo". E ha concluso con un appello sulle infrastrutture, ritenute ancora insufficienti: "Il turismo vive e si esprime sul territorio. Non si possono fare miracoli se non si è agevolati nella raggiungibilità di una destinazione. Auspico che su questo tema si facciano veloci e risolutivi passi in avanti".