Il primo effetto reale della raffica di provvedimenti con i quali Donald Trump vuole dare esecuzione alle tante promesse e minacce, questa volta contro i Paesi che hanno un grande surplus commerciale con gli Stati Uniti dovrebbe essere l'introduzione di una tariffa del 10 per cento sulle merci provenienti dalla Cina. Il mio team, ha detto ieri sera, è già al lavoro si questo, dicendo che il nuovo regime tariffario potrebbe essere imposto a partire dal primo febbraio. 10 per cento, quindi, e non il 60 come aveva detto in campagna elettorale, il che potrebbe essere inteso come un segnale che Trump e i suoi collaboratori stanno ricalibrando misure e strategie, dopo la ''sbornia'' delle cose dette in campagna elettorale.
Tariffe, il primo passo di Trump: subito dazi del 10% per le merci cinesi
''Stiamo parlando di una tariffa del 10% sulla Cina - ha detto parlando ieri sera alla Casa Bianca con i giornalisti - basata sul fatto che stanno inviando fentanyl in Messico e Canada. Probabilmente la data a cui stiamo pensando è il 1° febbraio''.
Quello della lotta al fentanyl (un oppioide sintetico, una droga che crea dipendenza e che ogni anno negli Stati Uniti provoca decine di migliaia di morti per overdose) è stato uno degli argomenti maggiormente usati da Trump per convincere gli elettori che la sconfitta di questo micidiale composto passa per le rappresaglie commerciali verso i Paesi che, a suo dire, lo producono (Cina) e non fanno il giusto per fermarne il traffico verso gli Stati UIniti (Canada e Messico).
Di fentanyl e di commercio Trump ha già parlato con Xi Jinping, che, a detta del presidente americano, ha chiesto cooperazione e ha definito i legami economici dei due paesi come reciprocamente vantaggiosi.
Gli Stati Uniti sono il principale partner commerciale della Cina su base nazionale. Le importazioni cinesi dagli Stati Uniti sono diminuite dello 0,1% in termini di dollari lo scorso anno, mentre le esportazioni sono cresciute del 4,9%.
Il surplus commerciale della Cina con gli Stati Uniti nel 2024 era di 361 milioni di dollari, superiore ai 316,9 milioni del 2020, l’ultimo anno completo del primo mandato di Trump.
All’epoca, la Casa Bianca aveva aumentato i dazi sui beni cinesi nel tentativo di aumentare le importazioni di beni statunitensi del paese e affrontare le preoccupazioni di lunga data delle aziende statunitensi in Cina. Pechino aveva ricambiato con dazi propri.
Peraltro ieri Trump ha detto che stava pensando ad una tariffa di ''circa il 25%'' sulle merci da Messico e Canada, accusati di ''consentire a un vasto numero di persone” di attraversare il confine''.