Le previsioni di una crescita robusta per la Spagna nel 2025 vengono confermate oggi dall'Istituto Nazionale di Statistica (INE), secondo il quale l'attività economica del Paese è cresciuta dello 0,6% nel terzo trimestre. Si tratta del nono trimestre consecutivo di crescita del PIL.
Spagna: economia cresce per il nono trimestre di fila, la migliore dell'Ue
Sebbene i dati di fine anno siano ancora in attesa, il governo, sulla base delle informazioni già disponibili, l'INE ipotizza che la soglia di crescita per l'intero 2025 sia del 2,9%, come previsto nelle prospettive macroeconomiche presentate a novembre, ma non esclude un miglioramento più marcato. Organizzazioni come il Consiglio degli Economisti e l'Autorità indipendente per la Responsabilità fiscale arrotondano questa cifra al 3%.
Sebbene queste cifre rappresentino una leggera moderazione rispetto all'aumento dello 0,8% del secondo trimestre, il governo, in una nota, stima che la Spagna tornerà a guidare la crescita delle principali economie avanzate, raddoppiando quella dei suoi partner dell'Unione Europea. Ciò consentirebbe alla Spagna di superare con successo un anno turbolento negli scambi commerciali, caratterizzato da controversie tariffarie che si sono gradualmente attenuate con il passare dei mesi e dalla firma di accordi come quello raggiunto tra Washington e Bruxelles.
L'Istituto Nazionale di Statistica indica la forza della domanda interna come il principale motore di questa crescita. I consumi delle famiglie sono aumentati dell'1,1% tra luglio e settembre, trainati dalla creazione di posti di lavoro, dagli elevati livelli di risparmio disponibile e dagli aumenti salariali che in alcuni casi hanno superato l'inflazione, consentendo un recupero del potere d'acquisto. Gli investimenti sono stati l'altro fattore chiave, mostrando una crescita ancora più forte del 2,1% rispetto al trimestre precedente.
Su base annua, la crescita del PIL è stata del 2,8%, un decimo di punto percentuale in meno rispetto al trimestre precedente. La domanda interna ha contribuito per 3,8 punti percentuali, mentre la domanda esterna ha avuto un contributo negativo di un punto percentuale, a conferma che il settore estero è diventato un freno per l'economia. Le ore lavorate sono aumentate del 2,5% su base annua e l'occupazione, in termini di posti di lavoro equivalenti a tempo pieno, è aumentata del 3,3%, rispetto all'1,6% e al 3,4% rispettivamente del trimestre precedente.
Secondo i calcoli del Ministero dell'Economia, l'espansione economica di quest'anno consentirà alla Spagna di iniziare il 2026 con uno slancio positivo stimato all'1% del PIL, semplicemente per effetto del trascinamento dei dati già noti. Per l'anno prossimo, tutte le previsioni indicano un rallentamento, con una crescita più vicina al 2% rispetto all'attuale 3%. Pertanto, appare fondamentale sfruttare uno dei motori della crescita del PIL spagnolo: i fondi europei, in scadenza nel prossimo anno.