Snam ha annunciato il completamento dell’installazione della seconda e ultima porzione della piattaforma offshore al largo di Ravenna, destinata a ospitare l’unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione (FSRU) BW Singapore e le navi gasiere che la riforniranno di gas naturale liquefatto (GNL). Questo passo segna il sostanziale completamento dei lavori infrastrutturali necessari per rendere operativa la BW Singapore entro il primo trimestre del 2025. Una volta a regime, l’impianto contribuirà con 5 miliardi di metri cubi di capacità annua, consolidando la sicurezza energetica nazionale e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
“Abbiamo tagliato un altro traguardo importante, un’operazione complessa che ci consentirà di rispettare i tempi fissati per questa infrastruttura, un tassello fondamentale per consolidare la sicurezza energetica del Paese e dell’Europa, anche a fronte della progressiva evoluzione dei flussi di gas”, ha dichiarato Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam. “Il GNL copre ormai un quarto degli approvvigionamenti nazionali di gas, e con l’entrata in funzione della BW Singapore arriveremo a disporre di volumi pari a quelli che l’Italia riceveva dalla Russia nel 2021, consentendo al sistema una ulteriore diversificazione”.
La piattaforma, che misura 54x48 metri e pesa 2.800 tonnellate, ospita le attrezzature per il controllo e il trasferimento del gas verso la terraferma. I lavori di installazione sono stati eseguiti in due fasi tra ottobre e novembre, rispettando rigorosi standard di sostenibilità ambientale. Le operazioni coinvolgono ora la fase finale, che prevede il completamento dei raccordi tra le sezioni della piattaforma e le connessioni tra la tubazione sottomarina e quella terrestre. Quest’ultima è già collegata al Nodo di Ravenna, punto di ingresso nella Rete Nazionale di Trasporto.
“Il completamento della piattaforma ha rappresentato una sfida ingegneristica di assoluto rilievo, avvenuta in mare aperto, per la quale abbiamo adottato ogni possibile accorgimento funzionale alla piena sostenibilità ambientale dell’intervento”, ha sottolineato Massimo Derchi, Chief Operations Officer di Snam. Derchi ha inoltre evidenziato il contributo delle eccellenze locali: “Un’operazione che è stata possibile grazie alla collaborazione tra Snam e realtà nazionali e locali di primo piano, come Micoperi, Rosetti Marino e Saipem. A Ravenna abbiamo trovato terreno fertile grazie a un compartimento d’eccellenza che negli anni non ha mai smesso di crescere”.
Il progetto ha incluso un ampio monitoraggio ambientale sia terrestre che marino, con il coinvolgimento di oltre 20 ditte specializzate, tra cui il Centro Interuniversitario di Biologia Marina e tre centri universitari italiani. Più di 90.000 parametri sono stati analizzati attraverso 300 stazioni di monitoraggio, assicurando un controllo costante delle condizioni ambientali.
Inoltre, l’iniziativa ha generato significativi benefici economici per il territorio. Circa il 30% degli investimenti, pari a 1 miliardo di euro, è stato destinato a imprese della provincia di Ravenna e della Regione Emilia-Romagna. Oltre 240 fornitori, di cui 80 locali, sono stati coinvolti, con picchi di occupazione che hanno raggiunto 1.200 persone. La collaborazione con il sistema portuale e i servizi collegati ha ulteriormente amplificato le ricadute occupazionali e industriali nell’area, consolidando l’importanza strategica di questo progetto per il tessuto economico locale.