Shell ha diffuso i risultati del 2025 Shell Recharge Driver Survey, un’indagine che ha coinvolto oltre 15.000 automobilisti tra Europa, Stati Uniti e Cina, rivelando una frattura sempre più netta tra chi guida già un’auto elettrica (EV) e chi utilizza ancora veicoli a combustione interna (ICE).
Transizione elettrica a due velocità, Shell svela la frattura tra chi guida EV e chi resta fedele ai motori tradizionali
Secondo la ricerca, pubblicata il 17 giugno a Londra, la fiducia tra i possessori di EV è in crescita: il 61% dichiara di preoccuparsi meno rispetto a un anno fa per il rischio di rimanere senza carica, mentre quasi tre quarti (72%) ritengono migliorata la disponibilità e la varietà delle colonnine di ricarica pubbliche.
Al contrario, l’interesse verso i veicoli elettrici da parte dei guidatori di auto tradizionali è in calo. Negli Stati Uniti, la propensione all’acquisto di un EV è scesa al 31% nel 2025 (contro il 34% nel 2024), mentre in Europa è diminuita più drasticamente: dal 48% al 41%.
Il prezzo elevato rimane la barriera principale, specialmente in Europa, dove il 43% dei non possessori di EV cita l’accessibilità economica come freno. Nonostante la riduzione dei costi delle batterie, i prezzi dei veicoli elettrici in Europa non sono diminuiti, complice anche l’aumento delle bollette energetiche e la pressione economica generale.
Il report dell’IEA Global EV Outlook 2025 conferma che la stagnazione dei prezzi potrebbe influenzare negativamente la domanda.
Il 91% degli attuali guidatori di EV (comprese auto elettriche pure e ibride plug-in) prenderebbe in considerazione un altro EV come prossimo acquisto. Tuttavia, tra chi guida un’auto a benzina o diesel, solo il 44% degli europei e il 46% degli americani appoggia politiche di eliminazione graduale dei motori ICE.
Questo sostegno è tutt’altro che incondizionato: il 56% smetterebbe di supportare il phase-out se i prezzi degli EV restassero superiori a quelli dei veicoli tradizionali, e il 50% ritirerebbe il consenso in caso di mancati miglioramenti nelle infrastrutture di ricarica.
David Bunch, Group Executive Vice President di Shell Mobility & Convenience, ha sottolineato: «I nostri clienti ci confermano quanto rilevato dal sondaggio: la transizione verso la mobilità elettrica sta procedendo a velocità diverse. Serve un approccio sistemico per rendere la transizione più conveniente per i consumatori e interessante per gli investitori».
Il numero di automobilisti EV che possiedono solo un’auto è aumentato in modo significativo, a dimostrazione di una maggiore fiducia nella tecnologia. Negli Stati Uniti, i possessori di un solo veicolo elettrico sono passati dal 34% al 41%; in Europa dal 49% al 54%; in Cina dal 72% all’89%.
Nonostante i progressi, l’esperienza di ricarica in Europa rimane indietro: solo il 51% dei conducenti ritiene che l’affidabilità delle colonnine pubbliche sia migliorata nell’ultimo anno (contro il 74% in Cina e l’80% negli USA). Inoltre, appena il 17% giudica la ricarica pubblica europea conveniente dal punto di vista economico.
Il 78% degli EV in Europa è stato acquistato nuovo, dato in calo rispetto all’82% del 2024. Questo suggerisce una crescita del mercato dell’usato, che potrebbe rendere i veicoli elettrici più accessibili e incentivare nuovi utenti a entrare nel segmento.
Il sondaggio rileva anche l’importanza crescente dei servizi accessori: il 75% dei guidatori EV e l’80% dei non EV acquistano regolarmente almeno un prodotto non legato al carburante. Il caffè si conferma il re della sosta: il 41% degli automobilisti ne consuma almeno uno al mese, ma il 60% lo acquisterebbe solo se considerato di alta qualità.
Bunch ha concluso: «La domanda di caffè di qualità è forte, e Shell è pronta a soddisfarla con Shell Café e i nostri partner di convenienza, garantendo ai clienti un’esperienza premium anche fuori dall’auto».
Oggi Shell conta oltre 75.000 punti di ricarica in tutto il mondo, puntando a consolidare la leadership nei mercati chiave come Europa, USA e Cina.