La banca di Russia lascia i tassi al 21%

La banca centrale russa ha lasciato invariati, al 21%, i tassi chiave, motivando la sua decisione con la forte pressione dell'inflazione.

Banca di Russia: tassi d'interesse fermi al 21% per contrastare l'inflazione

"La Banca di Russia - si legge nella nota con cui ha accompagnato la notizia della sua scelte - stima che la stretta raggiunta delle condizioni monetarie crei i prerequisiti necessari per riportare l’inflazione all’obiettivo nel 2026. Il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione richiederà un lungo periodo di mantenimento di strette condizioni monetarie nell’economia".

Per il consiglio di amministrazione dell'istituto centrale, il mantenimento di un lungo periodo di "condizioni monetarie restrittive nell’economia" consentirà all’inflazione di tornare all’obiettivo nel 2026.
"Se le dinamiche di disinflazione non garantissero il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione, la Banca di Russia prenderà in considerazione l’aumento del tasso di interesse chiave", si legge ancora nella nota.

Previsioni inflazionistiche: quando tornerà al 4% secondo la Banca Centrale

La banca centrale ha affermato che l’inflazione annuale in Russia era pari al 10,2% al 17 marzo e potrebbe scendere al 7-8% nel 2025, prima di tornare al 4% nel 2026 e mantenersi su questo obiettivo anche in futuro.

"Secondo lo scenario di base, la Banca di Russia - ha spiegato ancora l'istituto centrale - prevede che le pressioni inflazionistiche continueranno a diminuire nei prossimi mesi. Ciò sarà supportato da un raffreddamento nei prestiti e da un’elevata attività di risparmio".