In occasione della ricorrenza del Primo Maggio, la sede della Luiss Business School ha ospitato la presentazione del Rapporto Ugl-Luiss Business School “Indagine sull’orientamento scolastico. I giovani di fronte alla scelta del loro percorso universitario”.
All'evento hanno partecipato Federico Freni, Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze; Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera; Paola Nicastro, Presidente e Amministratore delegato Sviluppo Lavoro Italia; Paolo Capone, Segretario Generale UGL; Matteo Caroli, Associate Dean per la Sostenibilità e l’Impatto Luiss Business School.
Rapporto UGL-Luiss sui giovani: "Orientamento universitario chiave per un futuro migliore"
L'analisi si è focalizzata su ragazzi fra 17 e 20 anni che devono scegliere il miglior percorso universitario in base alle loro aspirazioni lavorative, con focus sul ruolo svolto dalla scuola in questo senso.
Una decisione ritenuta fonte di preoccupazione dal 60% dei giovani italiani (68% a Sud e nelle Isole, tra il 52% e il 56% al Nord). Il non avere, o non aver avuto, un supporto affidabile per compiere tale scelta è la ragione più diffusa di preoccupazione per il 38% insieme alla necessità di individuare un percorso che appassioni davvero (40%).
Il tipo di lavoro che si vorrebbe avere al termine dell’università è il fattore di scelta più diffuso tra gli intervistati (63%), con meno del 10% che si regola in base ai consigli ricevuti sui social. Per il 42%, conoscere direttamente il mondo del lavoro è una necessità, col 38% che ha bisogno di più informazioni sui lavori del futuro.
Il 27% vede l'alternanza scuola lavoro e la possibilità di cambiare facilmente percorso di studio come sostegno utile, con l'apporto della famiglia ritenuto importante da meno del 20%.
Il 37% circa dei giovani dichiara di aver “mediamente chiaro” quali siano le competenze da acquisire all’università per svolgere le attività lavorative più richieste e un altro terzo circa di comprenderle molto o totalmente. Il rimanente 30% di persone, invece, ammette una mancanza di consapevolezza, si tratta di un numero molto elevato, che sale al 38% per i residenti nelle regioni meridionali e Sardegna. Si conferma l’esistenza nel nostro Paese di un’area di popolazione giovanile in forte svantaggio.
La percezione delle competenze più rilevanti nel mondo del lavoro vira verso le discipline tecnologiche: il 68% circa indica informatica; il 62% medicina (che comprende psicologia), il 62% Scienze, Farmacia e Biologia, il 54% Ingegneria. È importante sottolineare che su questo orientamento non vi è differenza di genere. Quasi il 60% degli intervistati ritiene infine importante acquisire esperienze all’estero.
Paolo Capone, segretario generale Ugl, a margine del Rapporto Ugl-Luiss Business School, ha dichiarato: "Come Ugl chiediamo e crediamo che sia importante che la scuola superiore, quindi prima dell’università, abbia delle persone specializzate, dei professori specializzati in orientamento, specializzati nel comprendere e elaborare le notizie sul mercato del lavoro e che possano dare ai nostri giovani un futuro migliore. Speriamo di dargli tutti gli strumenti per fare scelte consapevoli, scelte che li porteranno a un incontro tra domande e offerte di lavoro» e di evitare quella pratica dell’orientamento «nel giro delle amicizie attraverso qualche influencer televisivo, sulla rete o attraverso sistemi assolutamente informali".