Anche nel 2025 la manifestazione “Tennis and Friends”, in programma al Foro Italico di Roma dal 11 al 12 ottobre, torna a essere spazio di incontro tra salute, sport e prevenzione. Ma questa edizione assume un rilievo ancor più concreto grazie al coinvolgimento diretto delle istituzioni. Nello stand del Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri sarà presente un’area tematica dedicata a «Salute mentale e dipendenze», con attività di informazione, ascolto e assistenza.
Il questore Pignataro: «Massimo impegno del governo Meloni nella lotta contro la droga»
Il questore Antonio Pignataro ha sottolineato con forza che tutelare la vita e la salute dei giovani non è una scelta facoltativa ma un obbligo civile e istituzionale. Dopo un decennio nel quale le politiche antidroga erano rimaste in uno stato di torpore, oggi si cominciano a vedere segnali concreti di riduzione del consumo di sostanze fra i più giovani. Il questore ha indicato la presenza attiva del Dipartimento non come gesto simbolico ma come prova tangibile del forte impegno del Governo Meloni con il sottosegretario Mantovano a proteggere le nuove generazioni.
Secondo Pignataro, lo sport, la cultura, la salute mentale e la prevenzione devono andare di pari passo. Non basta un approccio repressivo, servono processi di informazione ed educazione già nelle scuole, nella comunità, nelle famiglie. In manifestazioni come Tennis and Friends, il messaggio non è soltanto «non usare la droga», ma conoscere i rischi reali del consumo, intervenire precocemente di fronte al disagio e offrire percorsi di sostegno efficaci e accessibili.
In questo contesto, il problema delle cosiddette “droghe leggere” non può essere banalizzato. Pignataro ha richiamato l’attenzione sul fatto che i prodotti venduti come cannabis light restano sostanze stupefacenti, con rischi concreti per la salute. Ha definito inaccettabile il linguaggio che tende a sminuire tali pericoli, e ha affermato che il messaggio mediatico è cruciale. E ciò diventa ancora più gravoso alla luce della diffusione crescente di droghe sintetiche.
Pignataro ha inoltre segnalato come le dinamiche siano oggi più complesse, più trasversali, più articolate di un tempo, non si tratta solo di decenni di consumo, ma di nuove forme di disagio, salute mentale compromessa, uso di sostanze contemporaneo, marginalità sociale, baby gang, soprusi, dispersione scolastica. Intervenire significa contrastare fenomeni, ma anche ricostruire comunità, educazione, collaborazione fra scuola, associazioni, famiglie, forze dell’ordine e servizi sanitari.
Pignataro hai insistito sul fatto che non bisogna abbassare la guardia. C’è ancora molto da fare, ma il cambiamento di rotta è avviato. Renderlo stabile, diffuso, strutturale è la sfida comune. Intervenire significa non solo reprimere, ma prevenire, ascoltare, educare, curare. Manifestazioni come Tennis and Friends non servono solo a far parlare di sport e intrattenimento, sono opportunità concrete di rigenerazione sociale, di informazione, di ascolto, di cura.