Un’iniezione di fiducia per le famiglie e una boccata d’ossigeno per i consumi: è la quattordicesima mensilità, attesa da circa otto milioni di lavoratori dipendenti, che quest’anno vale complessivamente 12,3 miliardi di euro. A dirlo è Confesercenti, che con il consueto sondaggio realizzato da IPSOS e le stime del proprio Ufficio Economico, fotografa l’impatto della mensilità aggiuntiva sull’economia italiana.
Quattordicesima: Confesercenti propone tassazione agevolata per liberarne altri 8
L’effetto principale? Una spinta decisa alla spesa turistica, con il 48% degli intervistati pronto a destinare parte della quattordicesima a vacanze e viaggi. Seguono il risparmio (24%), gli acquisti in saldo (19%) e le spese arretrate come bollette e mutui. Per il 61% del campione, questa entrata rappresenta un sollievo concreto per affrontare con maggiore serenità l’estate.
Ma il potenziale della quattordicesima – e della tredicesima – potrebbe essere ancora più grande. Secondo Confesercenti, una tassazione agevolata con aliquota al 10% sulle mensilità aggiuntive libererebbe fino a 8 miliardi di euro per i consumi, stimolando la crescita economica. Un intervento che si potrebbe finanziare con le risorse derivanti dal calo dello spread, pari a 5 miliardi già nel 2025 e fino a 8 nel 2027. Inoltre, l’aumento della spesa genererebbe un effetto moltiplicatore: circa 2 miliardi di gettito fiscale in più.
“Come la tredicesima a Natale – spiega Nico Gronchi, vicepresidente vicario di Confesercenti e presidente di Assoterziario (in foto) – la quattordicesima consente un upgrade di spesa, rompendo la rigidità dei bilanci domestici. Non è solo un sostegno concreto: è anche una spinta psicologica, un’iniezione di fiducia per lavoratori e famiglie”.
Ma non tutti beneficiano della mensilità aggiuntiva. Oltre 800mila lavoratori del terziario, secondo Confesercenti, ne sono esclusi a causa dei cosiddetti contratti “pirata”, ovvero accordi collettivi sottoscritti da soggetti non rappresentativi, che spesso prevedono trattamenti economici e normativi inferiori rispetto ai contratti principali. Un fenomeno che priva i lavoratori di oltre un miliardo di euro, creando anche concorrenza sleale tra le imprese.
Per Gronchi, è necessario “continuare con determinazione il contrasto ai contratti pirata e rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori, a partire proprio dalle mensilità aggiuntive. In attesa della riforma fiscale, ora rinviata al 2026, serve un intervento concreto e tempestivo”.
L’indagine mostra anche come la quattordicesima venga percepita come uno strumento essenziale per affrontare le spese estive: il 64% dei lavoratori la considera utile per far fronte ai costi di vacanze, centri estivi, saldi e altre necessità. In particolare, il 33% prevede di spenderne tra il 40% e il 60% entro il primo mese dalla ricezione, e uno su otto afferma che la utilizzerà quasi interamente.
Il dato è particolarmente significativo tra i giovani (67%) e nelle regioni del Sud (65%), dove le difficoltà economiche si fanno sentire con maggiore forza. E proprio al Sud si registra anche un uso più frequente della quattordicesima per coprire le spese per i centri estivi dei figli (13% contro l’11% del Nord).