Economia

Produzione industriale in calo a maggio. Segnali contrastanti tra i settori, l’energia resta in crescita

Redazione
 
Produzione industriale in calo a maggio. Segnali contrastanti tra i settori, l’energia resta in crescita

A maggio 2025 la produzione industriale italiana segna un rallentamento, confermando un quadro di sostanziale stagnazione che caratterizza l’ultimo anno. Secondo i dati Istat, l’indice destagionalizzato cala dello 0,7% rispetto ad aprile, mentre su base trimestrale (marzo-maggio) si registra un lieve incremento dello 0,6%.

Produzione industriale in calo a maggio. Segnali contrastanti tra i settori

Il calo mensile coinvolge soprattutto i beni di consumo (-1,3%) e i beni intermedi (-1,0%), mentre i beni strumentali risultano stabili. In controtendenza l’energia, che cresce dello 0,7% su base mensile e mostra una robusta crescita anche a livello tendenziale (+5,3%).

Analizzando i dati corretti per gli effetti di calendario, a maggio si osserva una diminuzione dell’indice generale dello 0,9% rispetto allo stesso mese del 2024, complice anche un giorno lavorativo in meno (21 giorni contro i 22 di maggio 2024). A livello annuale, l’unico comparto in crescita è quello dell’energia (+5,3%), mentre si registrano cali nei beni strumentali (-0,2%), nei beni di consumo (-1,8%) e nei beni intermedi (-2,7%).

Guardando ai singoli settori, spiccano gli aumenti tendenziali nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+6,1%), nelle attività estrattive (+5,1%) e nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+4,7%). In calo invece la produzione di mezzi di trasporto (-5,6%), di prodotti farmaceutici (-5,2%) e chimici (-4,0%).

Il commento dell’Istat evidenzia che l’indice destagionalizzato si mantiene sostanzialmente stabile da agosto dello scorso anno, pur con oscillazioni legate alla ciclicità dei comparti industriali. Il dato di maggio conferma la fragilità della ripresa industriale italiana, che risente delle incertezze legate ai mercati globali e alle tensioni sui costi di produzione, in particolare energetici e delle materie prime.

Tra i raggruppamenti principali di industrie, si nota una divergenza marcata: i beni di consumo durevoli calano del 2,2%, mentre i non durevoli registrano una flessione più contenuta (-0,9%). I beni strumentali risultano stabili su base mensile, ma calano leggermente su base annua.

Sul fronte settoriale, le attività estrattive (+2,0% mensile) e la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+7,1% mensile) guidano la crescita, confermando la resilienza dei comparti energetici. Al contrario, le industrie tessili, abbigliamento e pelli mostrano una contrazione del 1,3% su base mensile e un netto calo annuo (-8,0%), evidenziando le difficoltà di comparti tradizionali.

Il prossimo aggiornamento dell’Istat sulla produzione industriale è previsto per il 6 agosto 2025.

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