Economia
Assemblea generale Federmeccanica 2025: Simone Bettini ha presentato la visione e le priorità che guideranno il suo mandato
di Redazione

Si è conclusa oggi, presso il Centro Congressi dell’Unione Industriali di Torino, la seconda giornata dell’Assemblea Generale 2025 di Federmeccanica. Appuntamento annuale che riunisce il mondo dell’Industria Meccanica/Meccatronica italiana che rappresenta una delle colonne portanti del sistema produttivo e occupazionale del Paese: genera l’8% circa del Prodotto Interno Lordo Italiano, il 50% dell’export nazionale, il 100% dei beni di investimento, grazie al lavoro di oltre 1,5 milioni di occupati.
L’edizione di quest’anno, intitolata P.I.L. – Per l’Industria e il Lavoro, ha posto al centro i temi della crescita industriale, dell’occupazione, dell’innovazione e della formazione delle nuove generazioni. La giornata odierna si è aperta con la presentazione della nuova indagine con la popolazione MOL – Monitor on Labor (“Per l’Industria e il Lavoro delle nuove generazioni”), curata da Daniele Marini (Università di Padova, Community Research&Analysis), seguita dalla proiezione del cortometraggio “ALI” ”, terzo episodio della serie promossa da Federmeccanica - dopo “Scintille” (2023) e “Radici (2024) - che rilancia la campagna sulla comunicazione e cultura d’impresa “GENERAZIONE MECCATRONICA”, rivolta ai giovani e alla società civile, sul valore e sui valori dell’Industria Metalmeccanica/Meccatronica. A chiudere la mattinata la consegna del Premio FABBRICA4D&STEAMiamoci.
La parte istituzionale pomeridiana ha visto la partecipazione di una platea di imprenditori, rappresentanti sindacali, studenti e autorità, è stata introdotta da Marco Gay, Presidente dell’Unione Industriali di Torino, e dai saluti di Andrea Tronzano, Assessore alla Regione Piemonte e Michela Favaro, Vicesindaca di Torino per proseguire con la relazione del Presidente uscente di Federmeccanica, Federico Visentin, lo speech del Presidente neoeletto Simone Bettini, il collegamento con Marina Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’intervento del Sottosegretario del MIMIT Fausta Bergamotto e le conclusioni di Maurizio Marchesini, Vicepresidente di Confindustria per il Lavoro e le Relazioni Industriali.
L’Assemblea Generale di Federmeccanica si conferma così un momento di riflessione strategica e di costruzione condivisa, con al centro i valori dell’Industria e del Lavoro, nella consapevolezza che la crescita delle imprese è la condizione necessaria per lo sviluppo dell’intero Paese.
La relazione del Presidente uscente, Federico Visentin
Il Presidente uscente Federico Visentin ha tracciato un bilancio dei suoi anni alla guida di Federmeccanica, ripercorrendo le tappe di un percorso contrassegnato da una costante attenzione al ruolo cruciale della metalmeccanica per il sistema industriale italiano.
L'Urgenza di un Rinnovamento Culturale – È necessario affermare il valore dell’Industria e del Lavoro in particolare verso le nuove generazioni. Sta diventando difficilissimo trovare personale non soltanto per il cosiddetto mismatch delle competenze. Le tendenze demografiche determinano anche problemi di quantità dell’offerta di lavoro, e in futuro sarà ancor peggio. Essere attrattivi e trattenere i talenti è già oggi una grande priorità delle imprese, destinata nel tempo a diventare sempre più centrale.
L'Innovazione come moltiplicatore di valore - L'Italia investe in ricerca e sviluppo solo l'1,37% del PIL, contro il 3% degli Stati Uniti e il 2,8% della media OCSE. Questo gap è inaccettabile per un Paese che ambisce a rimanere competitivo. Non possiamo limitarci a bonus dal sapore di "palliativi" con effetti effimeri. Servono pesanti iniezioni di innovazione per creare le basi di un futuro all’insegna della crescita e del progresso. Nell’Automotive troviamo la rappresentazione paradigmatica di politiche industriali non adeguate: focalizzarsi sull’elettrificazione senza considerare le altre tecnologie funzionali alla decarbonizzazione e prevedere termini stringenti vuol dire tagliar fuori una gran parte dell’industria automobilistica. È mancato un coordinamento tra il livello Europeo e i singoli Paesi e una politica industriale che si proietti nel futuro.
La Sfida della Produttività - Nel periodo 2008-2024, le retribuzioni nella metalmeccanica sono cresciute del 40%, a fronte di un'inflazione del 30%. Tuttavia, la produttività è cresciuta di appena il 4,4%, mentre il costo del lavoro è aumentato del 43,5%. Questo significa che la crescita sostenibile dei salari non può prescindere dalla crescita della produttività e che anche i profitti non possono essere una variabile indipendente. Abbiamo la grande responsabilità di non lasciare indietro nessuno: dobbiamo occuparci di quelle imprese che non hanno notorietà fino a diventare invisibili, ma che sono più che degne di tutta la nostra attenzione.
Il Welfare come Strumento di Progresso - La strada per migliorare le condizioni dei lavoratori non passa solo attraverso gli aumenti salariali diretti, ma tramite un sistema di welfare strutturato e solidale. I pilastri del nostro CCNL - l'adeguamento dei minimi tabellari all'inflazione e i flexible benefits di 200 euro annui - rappresentano un modello virtuoso. Il Fondo metaSalute ha erogato 1.347 milioni di euro in prestazioni dal 2017, dimostrando come il welfare sia uno strumento più efficace degli aumenti salariali per sostenere i consumi e il potere d'acquisto delle famiglie. Proponiamo di estendere questo modello con una tutela per la non autosufficienza lungo tutta la vita, creando un sistema solidaristico e inclusivo.
Rinnovamento Contrattuale e Culturale - Ho sempre avuto l’obiettivo di rinnovare il CCNL e di continuare quanto iniziato e portato avanti da chi mi ha preceduto. Per questo abbiamo fatto la Proposta di realizzare un CCNL ESG, fondato su elementi innovativi che guardano al presente ma anche al futuro in termini di sostenibilità e competitività. La collaborazione è nel DNA della nostra Industria. C’è una nuova storia da scrivere e va scritta a più mani. Abbiamo deciso di riaprire il confronto con il Sindacato, dopo mesi di rottura che non abbiamo cercato né voluto. Lo abbiamo fatto confidenti che il Sindacato sia disponibile ad un confronto su tutti i punti senza nessuna pregiudiziale. Davanti a noi abbiamo un bivio e non si può sbagliare strada, così come non si può tornare indietro.
L’intervento del Presidente neoeletto, Simone Bettini (nella foto)
Nel suo primo intervento da Presidente di Federmeccanica, Simone Bettini ha presentato la visione e le priorità che guideranno il suo mandato, richiamando la centralità dell’Industria e del Lavoro come elementi fondanti per la crescita del Paese, e ponendo l’accento sulla necessità di un approccio evolutivo, capace di unire continuità e innovazione, ascolto e azione concreta. Di seguito i principali punti del suo intervento:
Continuità e innovazione - Federmeccanica dovrà continuare ad essere un punto di riferimento credibile e coerente per lo sviluppo delle relazioni industriali e della cultura d’impresa. Il prossimo quadriennio si svilupperà in una logica di piena continuità, ma senza nostalgie: chi fa impresa guarda sempre avanti. Il miglioramento continuo è l’unica via per affrontare un sistema industriale sempre più incerto e complesso.
Fare Bene Insieme - In questo percorso voglio rilanciare il concetto di "Fare Bene Insieme", aggiungendo un elemento essenziale: la qualità. “Fare Bene Insieme” significa lavorare con concretezza e visione, concentrando risorse e impegno su aree prioritarie come le Relazioni Industriali, le Politiche del Lavoro, l’Education, la Cultura d’Impresa e la Comunicazione. Un metodo che punta su azioni mirate, efficaci e condivise.
Dare voce a imprese e territori - La forza di Federmeccanica nasce dai territori. Le Confindustrie locali sono le nostre radici e con loro vogliamo costruire un dialogo stretto, attraverso l’introduzione di deleghe multi-regionali, affidate ai Vice Presidenti, e la costituzione di un Advisory Board, con rappresentanti di tutte le regioni e delle principali filiere industriali. L’obiettivo è rafforzare il legame con le imprese, raccogliere e interpretare i loro bisogni e portarne la voce ai massimi livelli decisionali, in Italia e in Europa.
Europa e politiche industriali - L'Europa deve diventare una dimensione costante della nostra azione. Le politiche comunitarie, come il Green Deal, devono essere ripensate con pragmatismo per evitare impatti negativi sulla manifattura e sui lavoratori. Serve un cambio di rotta per preservare la competitività industriale e impedire la desertificazione produttiva del continente.
Rappresentare la complessità del settore - Il nostro settore è estremamente diversificato: piccole, medie e grandi imprese, filiere strategiche e realtà locali convivono in un unico grande sistema. Continueremo a rappresentare la pluralità attraverso soluzioni “sartoriali” per i diversi comparti e filiere, con un’attenzione particolare ai cluster strategici come l’Aerospazio, la Navalmeccanica, l’Automotive e la Siderurgia. La governance associativa sarà rafforzata per garantire rappresentanza a tutte le componenti del sistema.
Relazioni industriali: dialogo e confronto - Il dialogo deve essere il collante delle relazioni industriali. Superare la logica dello scontro, e abbracciare quella del confronto, condividendo fini e obiettivi, è indispensabile per costruire un nuovo Contratto Collettivo Nazionale capace di tenere insieme competitività e sostenibilità. La proposta di CCNL ESG, che abbiamo avanzato, andava proprio in questa direzione: qualità oltre le quantità, per generare valore nel tempo. Riaffermiamo la disponibilità di Federmeccanica a riaprire il confronto con il Sindacato, con un approccio pragmatico e costruttivo. Il tavolo sarà un vero banco di prova per verificare se esistono le condizioni per scrivere insieme una nuova pagina, nell’interesse delle imprese e delle persone.