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Il "salva-casa" ottiene il via libera del Senato, presto sarà legge

Redazione
 
Il decreto battezzato come ''salva-casa'', con il voto favorevole del Senato (106 sì, 68 no ed un astenuto), è stato definitivamente approvato e, per diventare legge, deve aspettare la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. L'approvazione è giunta alla vigilia dell'ultimo termine (28 luglio) per la sua conversione. Quindi i suoi effetti cominceranno a dispiegarsi a partire da lunedì.

Il "salva-casa" ottiene il via libera del Senato, presto sarà legge

Il pacchetto delle misure contenute nel decreto è corposo e, secondo il vicepremier Matteo Salvini (che ne ha fatto una bandiera sua e della Lega) darà risposte a moltissimi italiani, alle prese con le conseguenze amministrative di interventi sulle case di proprietà, per i quali, sostanzialmente, arriva una sanatoria, che per l'opposizione è solo un condono mascherato.
Le misure del decreto contengono le norme che riguardano l'agibilità di piccoli sottotetti (da venti metri quadrati) per i quali è prevista la semplificazione del cambio destinazione d’uso. Cade poi l'obbligo di richiedere l'autorizzazione dei i cosiddetti ''edilizia libera'' (come le vetrate, anche quelle climatizzate).

Si potranno quindi realizzare interventi di manutenzione ordinaria, così come l’installazione di pompe di calore fino a 12 kw e l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Modifiche sostanziali sono previsti per ottenere l'abitabilità di piccoli spazi. Quindi, contrariamente al regime in vigore sino ad oggi, che fissa la misura minima in 28 metri quadrati, saranno considerati abitabili i monolocali di 20 mq, con la prescrizione che vi via una sola persona. Il decreto modifica anche l'altezza minima consentita che passa a 240 centimetri, rispetto ai 270 di oggi.

Una parte sostanziale del decreto riguarda la tolleranze rispetto ad accertate difformità edilizie, se gli interventi sono antecedenti al 24 maggio scorso. Se non si supera il tetto del 6% per abitazione di una superficie massima di 60 metri quadrati, non costituisce violazione il mancato rispetto dell'altezza, dei distacchi, della cubatura, della superficie coperta e di ogni altro parametro delle singole unità immobiliari.
Il tetto del 6% scende al 5% per superfici da 60 a 100 metri, al 4% tra 100 e 300 metri, al 3% tra i 300 e i 500 metri quadrati, al 2% per le superfici superiori.
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