Politica
Partecipazione politica in calo e divari ancora forti tra generazioni, territori e generi
Redazione

La partecipazione politica in Italia continua a mostrare segnali di fragilità e disaffezione, come emerge dal Focus ISTAT 2024. Se un tempo l’interesse per la politica era diffuso e radicato, oggi meno della metà degli italiani sopra i 14 anni (48,2%) dichiara di informarsi di politica almeno una volta a settimana, con un calo di quasi nove punti percentuali rispetto al 2003. Ancora più preoccupante è il dato sull’astensionismo dall’informazione politica: quasi un terzo della popolazione (29,4%) non si informa mai di politica, percentuale che sale oltre il 60% tra i giovanissimi tra i 14 e i 17 anni.
Partecipazione politica in calo e divari ancora forti tra generazioni, territori e generi
Il divario di genere resta evidente, seppur in riduzione. Nel 2024 il 54,1% degli uomini si informa settimanalmente di politica contro il 42,5% delle donne, con una differenza di circa 12 punti percentuali. La distanza si allarga se si guarda all’informazione quotidiana: il 27,6% degli uomini contro appena il 19% delle donne. Anche sul fronte del dibattito politico la forbice rimane: solo il 23,6% delle donne parla di politica almeno una volta a settimana, contro il 34,7% degli uomini.
Pesano anche i divari territoriali. Nel Centro-Nord si informa di politica oltre la metà della popolazione (tra il 52% e il 54%), mentre nel Mezzogiorno la percentuale scende intorno al 40%, con picchi negativi in Calabria, Sicilia e Campania. Qui la quota di chi non si interessa mai di politica sfiora o supera il 40%, soprattutto tra le donne.
Il livello di istruzione e la condizione economica emergono come fattori determinanti. Tra i laureati il 68,4% si informa regolarmente di politica, contro appena il 36,7% di chi ha al massimo la licenza media. Analogamente, si registra una forbice netta tra famiglie benestanti, dove due persone su tre seguono la politica, e famiglie povere, dove lo fa solo un terzo.
Sul piano dei canali informativi, la televisione si conferma ancora il mezzo più utilizzato (84,7%), sebbene in calo rispetto al passato. Drastico invece il crollo dei quotidiani: dal 50,3% del 2003 al 25,4% del 2024. Cresce invece il ruolo di Internet, oggi utilizzato dal 47,9% della popolazione, con particolare incidenza tra i giovani adulti fino a 44 anni. I social network, in particolare, rappresentano una fonte per quasi la metà degli utenti online (47,5%), con una leggera prevalenza tra le donne.
Un dato incoraggiante arriva proprio dal digitale: oltre dieci milioni e mezzo di italiani hanno espresso opinioni politiche o sociali sui social media nel 2024, quasi il doppio rispetto a dieci anni prima. Tuttavia, la partecipazione diretta a comizi e cortei si è dimezzata rispetto al 2003, scendendo rispettivamente al 2,5% e al 3,3%.