Quando, il 13 marzo di dodici anni fa, Jorge Bergoglio si presentò, a piazza San Pietro e ai cattolici del mondo, fece capire che la ''sua'' Chiesa, ''povera per i poveri'', sarebbe stata diversa da quella del passato, più o meno recente.
Francesco festeggia in ospedale di dodici anni di pontificato, la Chiesa prega per la sua salute
Lui che veniva ''dall'altro lato del mondo'' e che aveva a lungo vissuto a contatto con la povertà e, comunque, con una grande fede popolare. Oggi il papa è in ospedale, ormai da molti giorni, per gravi problemi respiratori, dai quali non è ancora uscito e il mondo pensa, inevitabilmente. al futuro della Chiesa.
Per lui pregano milioni di fedeli, in tutto il mondo, e lo spazio antistante l'Ospedale Gemelli è meta continua di cattolici, ma anche semplici cittadini, che in questo modo vogliono rappresentare vicinanza ed affetto per il pontefice. Davanti alla grande statua che raffigura Giovanni Paolo II si creano capannelli di fedeli che pregano, rivolgendo lo sguardo alle finestre dell'appartamento dove Francesco affronta la sua quotidiana battaglia.
Ora, mentre giungono, sia pure con estenuante lentezza, notizie di lievi miglioramenti della sua salute, resta l'incertezza se, una volta uscito dall'ospedale, papa Francesco avrà la forza necessaria per continuare il suo pontificato, anche in concomitanza con gli impegni dell'anno giubilare, e se manterrà intatto il patrimonio di idee e progetti che hanno segnato il suo pontificato.
Prima di essere ricoverato in ospedale, il 14 febbraio, il Papa aveva promosso uno degli obiettivi del suo pontificato: una maggiore presenza delle donne nella Chiesa e nelle posizioni di potere più elevate. Tanto da mettere al vertice del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano per la prima volta una donna, suor Raffaella Petrini, che dell'organismo che esercita il potere esecutivo nella Santa Sede era già segretaria generale.
Poche settimane prima, Francesco aveva nominato Simona Brambilla, anche lei suora, prefetto del Dicastero degli Istituti di vita consacrata: la prima donna a guidare un dicastero, incarico in precedenza generalmente riservato ai cardinali.
I dodici anni di pontificato di Jorge Bergoglio hanno avuto, come obiettivo, peraltro raggiunto, la completa revisione della gestione delle casse vaticane, nel cui ambito c'era state parecchie falle. Come quella che ha determinato la condanna del cardinale Angelo Becciu, ex Sostituto della Segreteria di Stato.
Con la creazione della Segreteria dell'Economia, che gestisce tutto il patrimonio immobiliare e anche i fondi prima nella disponibilità della Segreteria di Stato, il Papa ha portato trasparenza e soprattutto controllo sui conti, oltre ad approvare misure per ridurre le spese principali e creare una commissione per raccogliere fondi in risposta al calo delle donazioni.
Una delle ''crociate'' di cui Bergoglio s'è fatto carico è stata quella della lotta alla pedofilia all'interno della Chiesa e di ascoltare le vittime. A tal fine, ha creato la Pontificia Commissione per la protezione dei minori, alla quale ha chiesto di recente di fornire un rapporto annuale su come sta procedendo la lotta contro gli abusi.
Negli ultimi anni, ha anche fatto decine di interventi legislativi e ha persino eliminato il segreto papale nei casi di abusi sessuali riconducibili a sacerdoti, costringendo le diocesi di ogni Paese ad affrontarli. Per quasi nove anni, il Papa e una commissione composta da nove cardinali hanno lavorato per promulgare la nuova Costituzione "Praedicate Evangelium" (Predicate il Vangelo), che riforma l'amministrazione vaticana e i suoi vari dicasteri.
Francesco ha lasciato la sua eredità anche eleggendo l'80 per cento dei cardinali che sceglieranno il nuovo pontefice, modificando completamente la distribuzione geografica del Collegio cardinalizio, con molti più rappresentanti da Paesi lontani, dall'Asia e dall'Africa e meno dall'Europa e dall'Italia.
Tutti questi cambiamenti, come la benedizione delle coppie gay, hanno scatenato una resistenza contro Francesco negli ultimi dodici anni, con la componente più ultraconservatrice della Chiesa cattolica che ha apertamente espresso la propria opposizione a qualsiasi decisione presa dal pontefice.