Un fiume impressionante fatto di persone, di sofferenze, di drammi, di dolore: la strada costiera che porta a quello che resta di Gaza City da questa mattina è battuta dalle persone che, dopo essere fuggite dai bombardamenti israeliani, ora vogliono tornare, anche se, per molti di loro, non ci sarà più una casa.
Pace: migliaia di palestinesi in marcia, con ogni mezzo, per tornare a Gaza
L'annuncio delle fine delle ostilità, e del ritiro dei soldati dell'IDF dal territorio, è stato accolto con gioia dai gazawi, da quelli che ancora si trovano nella capitale della Striscia e da quelli che ne erano fuggiti, tra e sotto le bombe e per la paura che gli ordini di evacuazione, diramati dalle autorità militari di Israele, fossero il preludio dell'inferno.
La gente marcia, tra la polvere, mentre il mare, che corre a poche decine di metri dalla strada, è segnato da lunghe onde.
Anche se restano i timori che qualcosa possa spezzare il sogno della pace, la speranza prende corpo tra chi torna a Gaza City, anche per rassicurazioni che arrivano dalle forze armate di Israele sulla fine delle ostilità e sul fatto che i soldati si siano già ritirate sulle linee di dispiegamento concordate.
In una dichiarazione rilasciata su Telegram, l'IDF afferma che le truppe "hanno iniziato a posizionarsi lungo le linee di schieramento aggiornate" a partire da mezzogiorno ora locale.
"Le truppe dell'IDF nel Comando Sud sono dispiegate nell'area e continueranno a rimuovere qualsiasi minaccia immediata", aggiunge la dichiarazione. L'IDF ha ora il controllo del 53% della Striscia – la maggior parte di queste aree ricade al di fuori delle zone urbane.
Ai residenti di Gaza le autorità locali hanno detto che "la cooperazione, la disciplina e la risposta alle istruzioni" è il modo più sicuro per andare avanti man mano che gli aiuti arrivano nella regione.
Al Jazeera ha riferito che l'ufficio stampa del governo di Gaza ha emesso un "appello nazionale", che chiede alle persone che vivono nella Striscia di Gaza di "garantire il successo della fase di ripresa umanitaria dell'accordo di cessate il fuoco".
"Chiediamo al nostro grande popolo palestinese di cooperare pienamente con le agenzie governative e umanitarie", ha detto l'ufficio stampa, aggiungendo: ''Affermiamo che la cooperazione, la disciplina e la risposta alle istruzioni emesse dalle agenzie governative e di soccorso è il modo sicuro per accelerare e facilitare gli sforzi di servizio forniti al nostro popolo e per garantire il ripristino graduale e organizzato della vita, in un modo che raggiunga l'interesse di tutti e preservi la sicurezza e la stabilità della società".
Il messaggio riconosce anche "l'entità del dolore" del popolo palestinese dopo mesi di bombardamenti, e chiede quindi alle persone che vivono nella Striscia di "affrontare questa fase con uno spirito di responsabilità nazionale e umanitaria".
L'esercito israeliano non ha smesso di colpire la Striscia fino all'annuncio ufficiale del sì del governo al cessate il fuoco.
Almeno 17 palestinesi sono stati uccisi e 71 feriti negli attacchi israeliani a Gaza nelle ultime 24 ore, secondo il ministero della salute di Gaza (le cui cifre sono credibili per l'ONU).
Il bilancio totale delle vittime è salito a 67.211 dal 7 ottobre 2023, ha dichiarato il ministero.