Economia

NEXTCHEM conquista un maxi contratto in Messico, spinta per la transizione energetica globale

Redazione
 
NEXTCHEM conquista un maxi contratto in Messico, spinta per la transizione energetica globale

NEXTCHEM, società del gruppo MAIRE, si aggiudica un contratto da circa 210 milioni di euro per il progetto di metanolo a bassissime emissioni “Pacifico Mexinol” in Messico. L’annuncio, diffuso il 1° luglio, segna un traguardo storico per l’azienda: si tratta infatti del contratto più grande mai ottenuto da NEXTCHEM, con un ruolo chiave nella decarbonizzazione globale.

NEXTCHEM conquista un maxi contratto in Messico, spinta per la transizione energetica globale

L’impianto sorgerà a Sinaloa e avrà una capacità di 2,1 milioni di tonnellate annue di metanolo, di cui circa il 15% sarà qualificabile come Renewable Fuel of Non-Biological Origin (RFNBO) secondo i parametri ISCC-EU. La tecnologia proprietaria NX AdWinMethanol® Zero di NEXTCHEM consentirà di ridurre le emissioni di carbonio a livelli quasi nulli, combinando la cattura di CO₂ con l’idrogeno verde.

Il progetto, dal valore complessivo di 3,3 miliardi di dollari, è sviluppato da Transition Industries insieme all’International Finance Corporation (IFC), parte della Banca Mondiale. La realizzazione sarà gestita da un consorzio guidato da Samsung E&A come EPC contractor. Il via libera finale è previsto nel quarto trimestre 2025, mentre l’avvio delle operazioni è atteso nel 2029.

Una volta operativo, Pacifico Mexinol sarà il più grande impianto di metanolo a bassissime emissioni al mondo, con la produzione di 350 mila tonnellate di metanolo RFNBO e 1,8 milioni di tonnellate di metanolo a basse emissioni da gas naturale con cattura di CO₂. Il metanolo prodotto contribuirà alla decarbonizzazione dei settori industriali più difficili da abbattere (hard-to-abate), come chimica, trasporti e materiali da costruzione.

Fabio Fritelli, Managing Director di NEXTCHEM (in foto), ha sottolineato come questa aggiudicazione rappresenti un “punto di svolta” sia per l’azienda sia per la transizione energetica a livello globale, confermando la solidità delle tecnologie sostenibili sviluppate dal gruppo.

MAIRE, quotata alla Borsa di Milano, prosegue così la sua missione di leader tecnologico a supporto della transizione energetica, con oltre 10.000 dipendenti e progetti attivi in 50 Paesi. Con questa operazione, il gruppo rafforza la propria posizione internazionale e conferma il ruolo strategico dell’Italia nella lotta al cambiamento climatico.

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