Esteri

Medio Oriente: la corte penale internazionale vuole arrestare Netanyahu e Gallant

Redazione
 
I giudici della Corte penale internazionale (CPI) hanno emesso mandati di arresto per il primo ministro e l'ex ministro della Difesa israeliani e per Mohammed Deif, capo militare di Hamas, noto anche come Al-Masri.

Rendendo nota la decisione, la CPI ha affermato che una camera preliminare ha respinto le contestazioni di Israele alla giurisdizione della corte ed emesso mandati di cattura per Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant.
La Corte ha emesso un mandato di cattura nei confronti di Mohammed Deif, che, secondo l'esercito israeliano, è rimasto ucciso in luglio in un attacco aereo.
Per i giudici sussistono "ragionevoli motivi" che Benjamin Netanyahu, Yaov Gallant e Deif abbiano "responsabilità penale" per presunti crimini di guerra e crimini contro l'umanità durante la guerra tra Israele e Hamas. Sia Israele che Hamas hanno respinto le accuse.

L'ufficio del primo ministro israeliano ha condannato la decisione della CPI definendola "antisemita", mentre Hamas ha affermato che i mandati di cattura per Netanyahu e Gallant costituiscono un "importante precedente storico".
Spetterà ora ai 124 Stati membri della CPI, tra cui non figurano Israele né il suo alleato, gli Stati Uniti, decidere se eseguire o meno i mandati di cattura.
A maggio, il procuratore della CPI Karim Khan aveva chiesto mandati di cattura per Netanyahu, Gallant, Deif e altri due leader di Hamas che nel frattempo sono stati uccisi, Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar.
Sebbene Israele creda che Deif sia morto, la Camera ha affermato di essere stata informata dalla procura della CPI di non essere in grado di stabilire se sia stato ucciso o sia ancora in vita.
Secondo la CPI, la camera ''ha trovato fondati motivi per credere'' che Deif, in relazione a quanto accaduto il 7 ottobre dello scorso anno e successivamente, fosse ''responsabile dei crimini contro l’umanità di omicidio, sterminio, tortura, stupro e altre forme di violenza sessuale; nonché dei crimini di guerra di omicidio, trattamento crudele, tortura, presa di ostaggi, oltraggi alla dignità personale, stupro e altre forme di violenza sessuale''.

La Cpi anche affermato che vi erano ragionevoli motivi per ritenere che i crimini contro l'umanità fossero "parte di un attacco diffuso e sistematico diretto da Hamas e altri gruppi armati contro la popolazione civile di Israele".
Per Netanyahu e Gallant, che è stato sostituito come ministro della Difesa all'inizio di questo mese, la camera "ha trovato ragionevoli motivi per credere" che abbiano ''la responsabilità penale per i seguenti crimini come co-autori per aver commesso gli atti congiuntamente ad altri: il crimine di guerra della fame come metodo di guerra; e i crimini contro l'umanità di omicidio, persecuzione e altri atti disumani".
Ha inoltre trovato fondati motivi per ritenere che “ciascuno di loro, in quanto superiore civile, abbia la responsabilità penale per il crimine di guerra di aver diretto intenzionalmente un attacco contro la popolazione civile”.

Per l'ufficio di Netanyahu la decisione della Corte penale internazionale è "antisemita" ed "equivalente al moderno processo Dreyfus".
“Il primo ministro Benjamin Netanyahu non cederà alle pressioni, non si lascerà scoraggiare e non si ritirerà finché non saranno raggiunti tutti gli obiettivi di guerra stabiliti da Israele all’inizio della campagna'', ha detto ancora il suo ufficio, mentre da Gallant non è ancora giunta alcuna reazione ufficiale.

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha definito la decisione della Camera "scandalosa" e ha affermato che la CPI ha "trasformato la giustizia universale in uno zimbello universale".
"La decisione ha scelto la parte del terrore e del male rispetto alla democrazia e alla libertà, e ha trasformato il sistema giudiziario stesso in uno scudo umano per i crimini contro l'umanità di Hamas", ha aggiunto Herzog.
Hamas ha accolto con favore i mandati di cattura per Netanyahu e Gallant, affermando che "costituiscono un importante precedente storico e una correzione a un lungo percorso di ingiustizia storica contro il nostro popolo".
Ha inoltre invitato i aesi di tutto il mondo a far rispettare i mandati e ad adoperarsi per porre fine a quelli che ha definito ''i crimini di genocidio contro i civili indifesi nella Striscia di Gaza''.
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