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Controlli dei NAS nelle mense scolastiche: riscontrate irregolarità in una mensa su quattro

Barbara Leone
 

Con l'avvio del nuovo anno scolastico, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS), in collaborazione con il Ministero della Salute, ha dato il via a una serie di ispezioni a livello nazionale nelle mense scolastiche, volte a garantire il rispetto degli standard igienico-sanitari e delle normative di settore. L'iniziativa è stata estesa a oltre 700 mense di scuole pubbliche e private, dagli asili alle università, con lo scopo di salvaguardare la salute degli studenti e assicurare la conformità delle strutture ai requisiti di legge.

Controlli dei NAS nelle mense scolastiche: riscontrate irregolarità in una mensa su quattro

Dai controlli condotti finora è emerso che quasi una mensa su quattro, circa 170 strutture, presentava violazioni delle normative vigenti. Le irregolarità principali riscontrate hanno riguardato soprattutto le condizioni igienico-strutturali: tra le problematiche più frequenti si sono registrate presenza di umidità e muffe, infestazioni di insetti e tracce di escrementi di roditori. In alcuni casi, le ispezioni hanno evidenziato anche difetti autorizzativi, ovvero mense che operavano senza la necessaria documentazione di conformità. Altri aspetti critici hanno riguardato la non rispondenza delle forniture di cibo ai parametri qualitativi e quantitativi stabiliti dagli appalti, la mancanza di tracciabilità degli alimenti e l’assenza di indicazioni sugli allergeni, una carenza particolarmente preoccupante nei contesti scolastici dove sono presenti bambini con fragilità alimentari.

A seguito delle ispezioni, sono state rilevate complessivamente 225 violazioni, tra amministrative e penali, e comminate sanzioni per un totale di 130 mila euro. Nei casi più gravi, che hanno messo a rischio la sicurezza alimentare, cinque gestori di mense sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria, mentre le autorità hanno disposto il sequestro di punti di cottura e dispense, oltre a circa 350 chilogrammi di alimenti in cattivo stato di conservazione, privi di tracciabilità, scaduti o con etichette irregolari. Il valore degli alimenti sequestrati è stato stimato intorno ai cinque milioni di euro. Le ispezioni dei NAS hanno portato alla luce situazioni particolarmente critiche in varie aree d’Italia. A Treviso, presso un centro educativo per l’infanzia, i NAS hanno riscontrato il mancato possesso dell’autorizzazione per il servizio di refezione scolastica e l’assenza di registrazione sanitaria. Di conseguenza, l’intera struttura, che accoglieva bambini dai 2 ai 6 anni, è stata posta sotto sequestro amministrativo. A Pescara, in un asilo nido della provincia, è stata ordinata la sospensione immediata di tutte le attività di manipolazione e somministrazione di alimenti a causa delle gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali riscontrate nei locali, nonché della mancanza dell’autorizzazione necessaria per attivare il servizio mensa. Mentre a Caserta i NAS hanno denunciato il titolare di una ditta incaricata della fornitura pasti per le scuole, poiché è stato accertato che l’azienda applicava in modo fraudolento la propria etichetta su vaschette di pasti prodotti da altre ditte, configurando così il reato di frode nelle pubbliche forniture. Le ispezioni proseguiranno per tutto l’anno scolastico, con l’obiettivo di monitorare costantemente la situazione e assicurare che tutti gli istituti scolastici, dalle scuole dell’infanzia agli atenei, offrano ai propri studenti un ambiente sano e sicuro in cui consumare i pasti.

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