Con una uscita che era nell'aria, Elon Musk ha minacciato di portare Apple davanti ad un tribunale, accusando la società di Cupertino di favorire in modo sfacciato OpenAi nell'App Store. "Apple si sta comportando in un modo che rende impossibile per qualsiasi azienda di intelligenza artificiale oltre a OpenAI raggiungere il #1 nell'App Store", ha detto Musk in un post su X, che sembra l'annuncio di uno scontro sanguinoso, che, vista la posta in palio, rischia di andare per le lunghe e che, da parte di Apple, non ha avuto al momento alcuna reazione ufficiale.
Musk dichiara guerra ad Apple: viola le norme anti-trust favorendo OpenAi
"Perché ti rifiuti di mettere X o Grok nella tua sezione 'Must Have' quando X è l'app di notizie #1 al mondo e Grok è #5 tra tutte le app? Stai facendo politica?", ha scritto Musk in un altro post, facendo capire che è disposto ad andare fino in fondo, vedendo minacciato il suo strumento di IA, Grok, non da oggettive questioni tecniche, ma da semplici strategie commerciali.
L'anno scorso Apple ha collaborato con OpenAI per integrare ChatGPT nei suoi prodotti iPhone, iPad, Mac laptop e desktop. Musk all'epoca aveva detto che "Se Apple integra OpenAI a livello di sistema operativo, allora i dispositivi Apple saranno banditi dalle mie aziende. Questa è una violazione della sicurezza inaccettabile".
Prima delle sue minacce legali contro Apple, Musk aveva celebrato Grok come quinta app gratuita sull'App Store. Secondo la CNBC, ChatGPT si è classificato al primo posto nella sezione delle migliori app gratuite dello store iOS americano ed è stato l'unico chatbot AI nella sezione "App indispensabili" di Apple. L'App Store presentava anche un link per scaricare il nuovo modello di intelligenza artificiale di punta di OpenAI, ChatGPT-5, nella parte superiore della sezione "App".
Giovedì OpenAI ha annunciato GPT-5, il suo ultimo e più avanzato modello di intelligenza artificiale su larga scala, dopo il rilascio da parte di xAI del suo ultimo chatbot, Grok 4, il mese scorso.
Musk ha una faida in corso con il produttore di ChatGPT OpenAI, che ha co-fondato nel 2015. Il miliardario si è dimesso dal consiglio di amministrazione nel 2018, quattro anni dopo aver affermato che l'IA era "potenzialmente più pericolosa delle armi nucleari".
Ora sta facendo causa alla startup sostenuta da Microsoft e al suo CEO Sam Altman, sostenendo che hanno abbandonato la missione fondante di OpenAI di sviluppare l'intelligenza artificiale "a beneficio dell'umanità in generale".
In risposta alle minacce antitrust di Musk contro Apple, il CEO di OpenAI Sam Altman ha dichiarato in un post su X: "Questa è un'affermazione notevole dato quello che ho sentito dire che Elon fa per manipolare X a vantaggio di se stesso e delle sue stesse aziende e danneggiare i suoi concorrenti e le persone che non gli piacciono".
Questa non è la prima volta che Apple viene contestata per motivi antitrust. In un caso storico, l'anno scorso il Dipartimento di Giustizia ha citato in giudizio la società con l'accusa di gestire un monopolio dell'ecosistema iPhone.