Esteri

Medio Oriente: Israele non ferma gli attacchi nella Striscia di Gaza, altri morti e feriti tra i civili

Redazione
 
Medio Oriente: Israele non ferma gli attacchi nella Striscia di Gaza, altri morti e feriti tra i civili

Anche la scorsa notte le forze armate di Israele hanno continuato i loro attacchi, nella Striscia di Gaza, contro obiettivi che si ritiene siano basi di Hamas. Le operazioni dell'IDF hanno causato delle vittime, ma il numero resta incerto, così come quello delle persone ferite.

Israele intensifica gli attacchi su Gaza: vittime e tensioni crescenti

Dopo l'annuncio dell'IDF di avere "concentrato le operazioni di terra" nel "centro della Striscia di Gaza", sono stati lanciati dei volantini per comunicare alla popolazione il proseguimento degli attacchi.
Nel massaggio si fa cenno anche allo scenario futuro per l'enclave, invitando gli abitanti di Gaza di andarsene "prima dell'attuazione del piano forzato di Trump, che imporrà il vostro sfollamento forzato, che vi piaccia o no".

"Abbiamo deciso di fare un ultimo appello a coloro che desiderano ricevere aiuto in cambio della loro collaborazione con noi. Non esiteremo un attimo ad aiutarli'', si legge nel messaggio che prosegue affermando: "Nessuno ti compatirà, e nessuno ti chiederà di te. Sei lasciato solo ad affrontare il tuo inevitabile destino. Né gli Stati Uniti né l'Europa si preoccupano di Gaza. La partita è quasi finita (....). Chiunque voglia salvarsi prima che sia troppo tardi, noi siamo qui per restare fino al giorno del giudizio".

Ieri, in un videomessaggio in ebraico, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha avvertito gli abitanti di Gaza che "l'evacuazione della popolazione dalle zone di battaglia" nella Striscia di Gaza "riprenderà presto", invitandoli ad andare ''in altri posti del mondo, se lo desiderano''.

"Seguite il consiglio del Presidente degli Stati Uniti. Restituite gli ostaggi ed eliminate Hamas, e vi si apriranno altre opzioni, tra cui andare in altri posti del mondo per chi lo desidera", ha detto Katz.
Al momento gli abitanti di Gaza non possono andarsene autonomamente perché il valico di frontiera con l'Egitto è chiuso.

 

Netanyahu: possibile ampliamento del conflitto in Cisgiordania

Sempre ieri il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto alle truppe che in Cisgiordania potrebbe aprirsi un "fronte più ampio".
"Mentre stiamo conducendo una guerra feroce contro Hamas nella Striscia di Gaza, siamo consapevoli della possibilità che un fronte più ampio possa aprirsi in Giudea e Samaria", ha affermato Netanyahu, secondo una nota del suo ufficio.

I funzionari sanitari palestinesi hanno affermato che circa 500 persone sono state uccise a Gaza, tra cui più di 170 bambini e circa 90 donne, da quando Israele ha ripreso il bombardamento del territorio costiero nella notte di martedì, segnando il crollo di un cessate il fuoco con Hamas iniziato a gennaio. Almeno altre 678 persone sono rimaste ferite, hanno affermato i funzionari palestinesi.

Un funzionario israeliano ha descritto i nuovi attacchi delle Forze di difesa israeliane contro Hamas a Gaza come una "forma diversa di negoziazione" e ha affermato che Israele "non ha chiuso la porta" alla ripresa dei colloqui tramite mediatori se Hamas è disposta ad accettare ulteriori scambi di ostaggi e prigionieri.

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