Esteri

/euroborsa/Immagini/Esteri/Netanyahu_2024.jpg

Redazione
 
Davanti ad un intero Paese, che ha reagito davanti alla richiesta di arresto del premier Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant della Corte penale internazionale mostrandosi compatto accanto ai due esponenti politici, c'è una voce che si alza discordante. E' quella del quotidiano Haaretz, il più influente di Israele e che ha spesso contestato le politiche del governo Netanyahu. Oggi, nel dare notizia della richiesta della Cpi, il quotidiano dice con chiarezza che le accuse mosse ''pongono Israele a un punto di non ritorno morale senza precedenti, in quanto Paese i cui leader sono accusati di gravi crimini contro l'umanità e crimini di guerra contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza''.

Come ha fatto il procuratore della CPI, Karim Khan , che accusa Netanyahu e Gallant di essere ''responsabili di avere fatto morire di fame milioni di palestinesi imprigionati a Gaza come rifugiati dopo essere stati espulsi dalle loro case distrutte, e di avere negato loro aiuti umanitari , elettricità, benzina, cibo, acqua e, soprattutto, medicine e anestetici. Entrambi sono anche accusati di essere responsabili di attacchi deliberati contro civili, dell'omicidio di bambini morti di fame e disidratazione e di altri atti disumani''.

''Il sistema legale israeliano, sia militare che civile - commenta Haaretz -, non ha fatto nulla per indagare su questi gravi sospetti, mentre il governo si è astenuto dall'istituire una commissione d'inchiesta statale che avrebbe potuto indagare sulle accuse del procuratore. Qualsiasi indagine del genere è politicamente irrealizzabile in Israele. Ma anche se ne fosse stata condotta una, avrebbe al massimo fornito una difesa procedurale. Dopo tutto, Israele continua a operare a Gaza utilizzando gli stessi identici metodi descritti nei mandati di arresto e ha solo approfondito la sua presa sul territorio e la sua pulizia etnica dei residenti palestinesi di Gaza''.
''Ma il problema di Israele, e quello di ogni israeliano - afferma il quotidiano - non è se il primo ministro e il suo rivale estromesso abbiano la possibilità di viaggiare liberamente. Piuttosto, sono le azioni orribili del suo governo e del suo esercito, come descritto da questa istituzione legale internazionale. Queste sono azioni a cui la maggior parte del pubblico israeliano è indifferente e insensibile. Al massimo, gli israeliani ne danno la colpa ad Hamas, che ha perpetrato il massacro nel sud di Israele il 7 ottobre 2023 e si è rifiutata di arrendersi, anche di fronte alle uccisioni di massa, alle espulsioni e alla distruzione che Israele ha provocato a Gaza. Il fatto che Hamas stessa abbia commesso orribili crimini di guerra contro gli israeliani e si rifiuti di arrendersi e rilasciare gli ostaggi, non giustifica le uccisioni di massa, le deportazioni e la distruzione che Israele ha inflitto alla Striscia di Gaza''.

''Si sarebbe potuto sperare - dice ancora il quotidiano - che l'annuncio della CPI avrebbe sollevato domande mirate in Israele sulla moralità della guerra in corso a Gaza. Sfortunatamente, sia il governo che l'opinione pubblica , con il supporto della maggior parte dei media, si rifiutano di ascoltare. Invece, sperano tutti che Trump consenta a Israele di continuare, se non intensificare, le azioni che la Corte penale internazionale definisce crimini contro l'umanità''.
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
22/11/2024
Redazione
Trump: gli annunciati piani di deportazione di massa potrebbero rivelarsi controproducenti...
22/11/2024
Redazione
Mano pesante del governo spagnolo contro alcune compagnie aeree accusate di ''pratiche abu...
22/11/2024
Redazione
La Cina ha deciso che estenderà l'ingresso senza visto ad altri nove Paesi.
22/11/2024
Redazione
Il governo giapponese ha approvato oggi un pacchetto di misure di stimolo dell'economia de...