Esteri

Medio Oriente: nonostante i bombardamenti, Hezbollah continua a martellare Israele con una pioggia di razzi

Redazione
 
Ieri è stata una delle peggiori giornate in Israele, dall'inizio delle ostilità. Oltre duecento razzi sono stati lanciati dal territorio libanese, con la segnalazione di feriti in diverse località, quali Nahariya e Petach Tikva, con le sirene che sono risuonate per tre volte nella regione di Sharon.
La nuova offensiva di Hezbollah sembra essere una risposta all'attacco (un palazzo raso al suolo a Beirut, con diversi morti) con il quale Israele mirava ad eliminare uno dei leader del movimento islamista sciita, Mohammad Haidar.

Probabilmente, secondo gli esperti, ad rendere micidiale l'attacco di Hezbollah ha contribuito il fatto che le avverse condizioni atmosferiche hanno reso più difficili le operazioni dell'aviazione israeliana.
La situazione sembra avere acuito il senso di insicurezza per gli abitanti del nord di Israele, mentre, da parte sa, il governo sottolinea i suoi successi militari.
La situazione è in apparente stallo perché, nonostante i continui bombardamenti israeliani su Beirut e della Bekaa libanese, Hezbollah continua a reagire. Mentre il Consiglio di sicurezza nazionale statunitense afferma di continuare a lavorare per una risoluzione diplomatica che consenta ai civili in Libano e Israele di tornare a casa, sembra farsi strada l'ipotesi di un cessate il fuoco, sul fronte libanese.

Fonti israeliane e americane hanno affermato, nelle ultime ore, che i leader politici hanno espresso la volontà di principio di far progredire il quadro di un accordo con il Libano. Secondo queste fonti, si tratta di un ulteriore passo verso il raggiungimento di un accordo, ma non costituisce un'approvazione definitiva.

Gli Stati Uniti hanno intanto condannato il rapimento e l'uccisione, negli Emirati Arabi Uniti, del rabbino Zvi Kogan, emissario del movimento Chabad Lubavitch. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Sean Savett, ha affermato: "Condanniamo con la massima fermezza l'omicidio del rabbino Zvi Kogan negli Emirati Arabi Uniti e le nostre preghiere sono rivolte alla sua famiglia, alla comunità Chabad-Lubavitch, alla comunità ebraica in senso più ampio e a tutti coloro che piangono la sua perdita".

"Si è trattato di un crimine orribile contro tutti coloro che si battono per la pace, la tolleranza e la coesistenza", ha aggiunto, precisando che ''è stato un attacco anche agli Emirati Arabi Uniti e al loro rifiuto dell'estremismo violento in generale. Gli Stati Uniti stanno lavorando in stretto coordinamento con le autorità israeliane e degli Emirati Arabi Uniti e abbiamo offerto tutte le forme appropriate di supporto. Lodiamo i rapidi sforzi delle autorità degli Emirati Arabi Uniti che ora hanno dei sospettati in custodia. Coloro che hanno commesso questo crimine e chiunque li sostenga devono essere ritenuti pienamente responsabili".
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