Economia

Via libera al Bilancio 2026, manovra da 18,5 miliardi per famiglie, lavoro e imprese

Redazione
 
Via libera al Bilancio 2026, manovra da 18,5 miliardi per famiglie, lavoro e imprese
Il Consiglio dei Ministri numero 146, riunitosi a Palazzo Chigi, ha dato il via libera al Disegno di Legge di bilancio di previsione per il 2026 e al bilancio pluriennale 2026-2028. Nella conferenza stampa successiva, la premier Giorgia Meloni, affiancata dai vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini e dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato che l’obiettivo della manovra è “conciliare la stabilità della finanza pubblica con misure concrete per il potere d’acquisto e la crescita”.

Via libera al Bilancio 2026, manovra da 18,5 miliardi per famiglie, lavoro e imprese

La parte più consistente delle risorse, circa la metà, sarà destinata al lavoro e al fisco. Prosegue infatti il percorso di riduzione del cuneo fiscale e dell’IRPEF, con il secondo scaglione che passa dal 35% al 33%, una misura che comporterà un risparmio medio di circa 440 euro l’anno per i lavoratori dipendenti. L’intervento, dal costo stimato di 9 miliardi nel triennio, punta a rafforzare il reddito disponibile del ceto medio. Parallelamente, sono stati stanziati 2 miliardi di euro per l’adeguamento salariale, per contrastare l’erosione del potere d’acquisto dovuta all’inflazione.

Sul fronte fiscale, Tajani ha escluso ogni ipotesi di nuove imposte straordinarie, precisando che “non ci sarà alcuna tassa sugli extraprofitti, concetto da Unione Sovietica”.

Un capitolo rilevante è riservato alle famiglie e al sociale, con un pacchetto da 3,5 miliardi di euro nel triennio. L’intervento più innovativo riguarda la riforma dell’ISEE. Il valore della prima casa verrà escluso dal calcolo fino a una soglia di 92.000 euro, mentre le famiglie con almeno due figli beneficeranno di una scala di equivalenza più favorevole. Prevista inoltre la proroga del congedo parentale retribuito all’80% per i primi tre mesi e il rafforzamento del Bonus Mamme Lavoratrici. Il comparto sanitario riceverà 2,4 miliardi di euro aggiuntivi per garantire una maggiore efficienza dei servizi regionali.

Non mancano misure per sostenere il sistema produttivo. La legge di Bilancio reintroduce un meccanismo di super ammortamento per la digitalizzazione e l’innovazione, finanziato in parte attraverso la riprogrammazione dei fondi PNRR. Vengono prorogate anche le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, con le stesse aliquote del 2025 (50% per la prima casa, 36% per la seconda), e un tetto massimo di spesa di 96.000 euro.

La Plastic Tax e la Sugar Tax vengono ancora una volta rinviate, con una sterilizzazione fino al 31 dicembre 2026. Sul fronte tributario, è prevista una nuova misura di “pace fiscale” per le pendenze del 2023, che non riguarderà però i contribuenti mai in regola con la dichiarazione dei redditi.

Le coperture finanziarie della manovra arrivano principalmente da tre canali: 5,1 miliardi di euro dalla riprogrammazione di fondi del PNRR, 2,3 miliardi da tagli di spesa dei ministeri e circa 5 miliardi da entrate aggiuntive di banche e assicurazioni.

Con l’approvazione del Consiglio dei Ministri, il testo passa ora all’esame del Parlamento. Il Governo punta a chiudere l’iter entro dicembre, per consentire l’entrata in vigore della legge dal 1° gennaio 2026. Una corsa contro il tempo, ma anche un banco di prova per la tenuta politica ed economica dell’esecutivo, chiamato a sostenere la crescita senza compromettere i conti pubblici.
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