Economia

Lavoro, settembre segna +357mila posti, spinta dai contratti stabili e dagli incentivi per giovani e donne

Redazione
 
Lavoro, settembre segna +357mila posti, spinta dai contratti stabili e dagli incentivi per giovani e donne
Il mercato del lavoro italiano continua a mostrare segnali di solidità. A settembre 2025 il saldo annualizzato delle posizioni lavorative nel settore privato segna un aumento di 357mila unità, con i contratti a tempo indeterminato a rappresentare la quota dominante, l’89% della crescita complessiva, pari a 319mila rapporti aggiuntivi. È quanto emerge dall’Osservatorio sul mercato del lavoro diffuso dall’INPS, una descrizione dettagliata dei flussi di assunzioni, trasformazioni e cessazioni registrati negli ultimi dodici mesi.

Lavoro, settembre segna +357mila posti, spinta dai contratti stabili e dagli incentivi per giovani e donne

La dinamica osservata riflette un mercato del lavoro che si sta gradualmente riequilibrando. Nei primi nove mesi dell’anno le assunzioni sono state 6,162 milioni, in lieve calo rispetto al 2024 (-1,8%), con un andamento negativo per apprendistato (-7,3%), tempo indeterminato (-4,8%), somministrazione (-4,1%) e determinato (-1,9%). In controtendenza il lavoro intermittente (+4,6%) e quello stagionale (+1%), due categorie che mostrano una crescente flessibilità nelle esigenze delle imprese.

A sostenere la crescita occupazionale è anche il forte incremento delle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato: 576mila nei primi nove mesi del 2025, +2,7% sull’anno precedente. A queste si aggiungono le conferme degli apprendisti al termine del periodo formativo, passate da 82mila a 86mila (+5,6%). Un segnale che testimonia la propensione delle aziende a stabilizzare il personale, anche in un contesto macroeconomico incerto.

Si riducono anche le cessazioni, pari a 5,541 milioni nei primi nove mesi dell’anno (-1,9%). Tutte le principali forme contrattuali registrano un calo: tempo determinato e indeterminato (-2,7%), stagionali (-0,5%), apprendistato (-6,1%) e somministrazione (-4,5%). Unica eccezione il lavoro intermittente, in crescita del 6,1%, coerente con l’espansione delle nuove assunzioni osservata nello stesso comparto.

Una componente decisiva della dinamica occupazionale è rappresentata dagli incentivi, le attivazioni di rapporti di lavoro incentivati crescono del 20%, spinte soprattutto dall’esonero contributivo per i giovani (+42%) e dal beneficio rivolto alle donne (+4%). L’effetto è riconducibile alla proroga degli esoneri totali prevista dal decreto-legge n. 60/2024 e dalla legge n. 207/2024, in vigore fino a fine 2025.

Riflettori puntati anche sul lavoro in somministrazione. L’INPS evidenzia che tra gennaio e settembre 2025 le assunzioni a tempo indeterminato in somministrazione calano del 30%, mentre quelle a termine scendono del 3%. Le cessazioni, invece, diminuiscono per i rapporti a termine (-5%) e aumentano per quelli stabili (+2%). Nonostante ciò, il saldo annualizzato del settore resta positivo (+3mila), grazie soprattutto alla crescita dei rapporti a tempo indeterminato (+3.216).

Infine, il lavoro occasionale continua a rappresentare un segmento ridotto ma dinamico, i lavoratori con Contratti di Prestazione Occasionale salgono a 20.000 (+3,9%), con una remunerazione media di 232 euro mensili, mentre circa 12.000 persone utilizzano il Libretto Famiglia, valore stabile rispetto al 2024.

Un mercato del lavoro, dunque, che sta muovendosi verso una maggiore stabilizzazione dei rapporti, sostenuto da incentivi mirati e da un apparente riassorbimento delle cessazioni. Un equilibrio delicato, ma con il lavoro stabile che torna a crescere.
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