Le intimidazioni di cui è stata fatta oggetto Lorenza Roiati (la fornaia che ad Ascoli Piceno ha esposto uno striscione antifascista) non possono essere considerati ''un episodio isolato, di normale cronaca. È semmai un ulteriore segnale, inquietante e intollerabile, del pericoloso tentativo di rilettura della storia, spesso favorito dall’ammiccante, o quantomeno mai dichiaratamente contrario, atteggiamento di una parte della maggioranza di governo''.
Intimidazioni contro fornaia anti-fascista: Federconsumatori, episodio inquietante
Lo afferma Federconsumatori in una nota, ricordando che, davanti al forno di Lorenza Roiati (che peraltro è stata identificata dalla polizia dopo la sua iniziativa), ''nella notte, con la consueta vigliaccheria, sono stati esposti degli striscioni intimidatori di chiaro stampo neofascista, con espliciti riferimenti ad altri forni di dolorosa memoria. Atti intollerabili, i cui responsabili ci aspettiamo siano ricercati con altrettanto impegno con cui ci si è preoccupati di identificare l’autrice di uno striscione pacifico, legale, bello, che celebrava la riconquista della libertà e la vittoria della democrazia. È bene ricordare che l’antifascismo è impegno civile, mentre l’apologia del fascismo è reato, e su questo nessuna ambiguità può essere accettata''.
Federconsumatori aggiunge quindi che la stessa ambiguità ''trova spazio anche nell’assurdo divieto (a quanto si apprende espresso dalla direttrice) di esporre bandiere o drappi rossi, ieri, alla commemorazione sulla tomba di Antonio Gramsci nel cimitero acattolico di Roma, in quanto il colore rosso sarebbe 'divisivo'. Una forma di revisionismo e censura intollerabile, che, non si sa se sia dettata da derive autoritarie, da scarsa memoria o da negazionismo (e non si sa quale sia peggio)''.