Le autorità di Hong Kong hanno reso noto che, al momento, sono 55 le vittime accertate dell'incendio che ha interessato il complesso di edilizia popolare del Wang Fuk Court di Tai Po. Ma il bilancio finale sarà sicuramente molto più alto, dal momento che i dispersi sono più di 270, secondo alcune stime. Intanto, tre responsabili dell'impresa che stava provvedendo ai lavori di ristrutturazione del complesso sono stati arrestati.
Cinquantuno persone sono morte sul posto, quattro dopo il ricovero in ospedale. Anche un vigile del fuoco figura tra le vittime.
Incendio Hong Kong: il bilancio delle vittime sale a 55
Anche se il bilancio delle vittime continui a salire, i vigili del fuoco affermano di non "escludere di soccorrere altri feriti".
"Non ci siamo arresi fino ad ora", ha dichiarato oggi un funzionario in una conferenza stampa, anche se è praticamente inesistente la possibilità di sopravvivenza dei residenti ancora intrappolati negli edifici.
Le principali sfide che i vigili del fuoco hanno dovuto affrontare sono le alte temperature, gli spazi piccoli e affollati di questi appartamenti e il rischio di ulteriori crolli delle impalcature.
A 24 ore dallo scoppio dell'incendio, molte persone aspettano ancora con ansia fuori dagli edifici notizie dei loro cari. Tra essi, in tanti si interrogano sulle cause della tragedia e su come essa abbia avuto una evoluzione così veloce da trasformare il complesso edilizio in una gigantesca trappola di fiamme e fumo.
La Commissione indipendente contro la corruzione di Hong Kong ha intanto dichiarato che avvierà un'indagine penale sui lavori di ristrutturazione del complesso residenziale.
In una dichiarazione, la Commissione ha reso noto di avere "istituito una task force speciale ... per condurre un'indagine completa sulla possibile corruzione correlata ai principali lavori di ristrutturazione".
Secondo i responsabili delle operazioni di spegnimento, l'incendio è sotto controllo in quattro dei sette edifici interessati. Ma, mentre gli incendi vengono circoscritti, aumentano le domande su come sia iniziato l'incendio e chi dovrebbe esserne ritenuto responsabile.
Tre dirigenti di un'impresa edile sono stati arrestati con l'accusa, oltre che ''grave negligenza'', di omicidio colposo connesso a materiali infiammabili, tra cui reti e teli di plastica, che potrebbero aver permesso all'incendio di propagarsi rapidamente.
Nella città il sentimento è passato dallo shock all'angoscia, mentre aumentano gli interrogativi su chi dovrebbe essere ritenuto responsabile dell'incendio.
La rabbia è cresciuta sui social media, soprattutto dopo che diversi residenti hanno rivelato in alcune interviste di non aver sentito l'allarme antincendio. Sono riemerse anche le segnalazioni delle loro lamentele dell'anno scorso sui piani di ristrutturazione, che stanno circolando ampiamente online.
All'epoca, alcuni residenti avevano sollevato obiezioni riguardo alle elevate spese di ristrutturazione e avevano messo in dubbio la conformità dei materiali utilizzati alle norme antincendio.
Un esperto di sicurezza antincendio ritiene che la grande quantità di impalcature di bambù che collegano i blocchi di appartamenti abbia alimentato l'incendio divampato la notte scorsa.
Le impalcature di bambù sono un simbolo di Hong Kong e sono ampiamente utilizzate nell'edilizia.
All'inizio di quest'anno, le autorità hanno annunciato l'intenzione di eliminare gradualmente il bambù a favore dell'acciaio, più robusto e ignifugo. Hanno sottolineato la combustibilità del bambù e la sua tendenza a deteriorarsi nel tempo.