Il partito di centro-destra Demokraatit Party ha vinto, sconfiggendo previsioni e sondaggi, le elezioni parlamentari in Groenlandia, in una tornata elettorale condizionata dalle ripetute affermazioni di volere prendere, in un modo o nell'altro, il controllo dell'isola artica, per motivi strategici, ma anche per sfruttare le sue ricchezze naturali.
Groenlandia: l'opposizione di centro-destra vince le elezioni, si avvicina il referendum per l'indipendenza
Sia Demokraatit (i Democratici) che il secondo partito classificato, Naleraq (Punto di Orientamento) sono favorevoli all’indipendenza dalla Danimarca, ma presentano differenze sull'agenda da seguire per raggiungere l'obiettivo.
La vittoria a sorpresa di Demokraatit sui partiti che governano il territorio da anni a detta degli analisti indica che molti in Groenlandia hanno come priorità argomenti quali l'assistenza sanitaria, l'istruzione, il patrimonio culturale e altre politiche sociali.
L'importanza delle elezioni è stata confermata dall'elevatissima affluenza al seggio della capitale, Nuuk, per tutto il giorno, anche grazie alla bella giornata. I funzionari elettorali hanno chiuso i seggi ben dopo le 20:00, per garantire a tutti quelli che erano in fila di potere esprimere il proprio voto.
A febbraio , il primo ministro Mute Bourup Egede ha indetto elezioni un po' in anticipo, affermando che il paese aveva bisogno di essere unito durante un "periodo serio" che la Groenlandia non ha mai sperimentato prima.
La Groenlandia, una regione autonoma della Danimarca, si estende su rotte aeree e marittime strategiche nell'Atlantico settentrionale e possiede ricchi giacimenti di minerali di terre rare, necessari per produrre di tutto, dai telefoni cellulari alle tecnologie per l'energia rinnovabile.
Ci si aspettava che l'Inuit Ataqatigiit (Inuit Uniti) di Egede vincesse la competizione, seguito da Siumut, due partiti che avevano dominato la politica della Groenlandia negli ultimi anni.
La maggioranza dei groenlandesi - i residenti sono, complessivamente, 56 mila - guarda all'indipendenza, ma i partiti politici non hanno una comune strategia per ottenerla. Il vincitore del voto di ieri, Demokraatit, è un convinto fautore dell'indipendenza, ma ritiene opportuno adottare una agenda politica moderata per il cambiamento.