Le rivolte si fanno, oltre che con le imprese, anche con i piccoli gesti. E i danesi, quelli miti di oggi, solo lontani parenti dei prodi predatori che correvano per i mari a razziare, hanno cominciato a fare la loro piccola guerra di resistenza all'arroganza di Donald Trump, partendo da gesti apparentemente innocui.
Groenlandia: anche i miti danesi, nel loro piccolo, si incazzano per l'arroganza di Trump
Come scegliere cosa mettere nel carrello del supermercato prestando attenzione alle etichette e scartando tutto quello che è di produzione americana, anche se è una bevanda gassata famosissima o un vino prodotto in California.
Quello che emerge in queste settimane, mentre Trump rinnova la sua intenzione di ''prendersi'' la Groenlandia con ogni mezzo, è un sentimento non ancor anti-americano, ma certo contrario alle politiche, alle parole, alle minaccia, alla postura del presidente.
E' un movimento che non si limita alla sola Danimarca, ma che, trasversalmente, si manifesta in Europa, così come in Canada e ovunque Trump abbia poggiato il suo sguardo da predatore.
Google Trends ha mostrato un picco nelle ricerche per il termine "Boicotta USA" e "Boicotta America", mentre Trump annunciava nuovi dazi, con le regioni principali che includevano Danimarca, Canada e Francia. Allo stesso tempo, si sta anche formando una reazione globale contro Tesla, mentre il marchio si lega a Trump , con vendite in calo in Europa e Canada. In Germania, la polizia stava indagando dopo che quattro Tesla sono state date alle fiamme venerdì.
Piccoli gesti quotidiani, si diceva.
Lo conferma il passo indietro di chi, in ossequio all'anima verde dei danesi, stava per comprare una Tesla, diventata ormai, grazie ai comportamenti del suo patron, Elon Musk, il simbolo del più sfrenato trumpismo.
In risposta alla domanda dei consumatori, la più grande catena di supermercati danese, la Salling Group, ha creato questo mese un'etichetta a forma di stella per contrassegnare i prodotti di fabbricazione europea venduti nei suoi negozi. Il CEO Anders Hagh ha affermato che non si tratta di un boicottaggio, ma di una risposta ai consumatori che chiedono un modo per evitare facilmente i prodotti americani.
"I nostri negozi continueranno ad avere sugli scaffali marchi da tutto il mondo e saranno sempre i clienti a scegliere. La nuova etichetta è solo un servizio aggiuntivo per i clienti che vogliono acquistare prodotti con etichette europee", ha affermato in un post su LinkedIn.
I segnali che la rabbia monta ci sono tutti. Come conferma la pagina Facebook danese “Boykot varer fra USA” (Boicottaggio dei prodotti dagli USA), che ha raggiunto oltre 80.000 membri nel giro di poche settimane.