Economia

TLC: i regolatori statunitensi vogliono imporre a Google la vendita di Chrome

Redazione
 
Si alza il livello dell'offensiva dell'Amministrazione americana nei confronti di Google, accusata di abusare della sua posizione dominante: le autorità di regolamentazione statunitensi vogliono che un giudice federale costringa il gigante di Montain View a separarsi da Chrome.
La richiesta di scindere le due realtà è contenuta in un documento depositato ieri sera dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, La richiesta, articolata su un testo di 23 pagine, prevede sanzioni severe, tra cui la vendita del browser web Chrome di Google, leader del settore, e l'imposizione di restrizioni per impedire ad Android di favorire il proprio motore di ricerca.

La vendita di Chrome, per il Dipartimento di Giustizia, "interromperà definitivamente il controllo di Google su questo punto di accesso critico alla ricerca e consentirà ai motori di ricerca rivali di accedere al browser che per molti utenti rappresenta una porta di accesso a Internet"-
Anche se non ha chiesto a Google di separarsi anche da Android, il DoJ ha chiesto al giudice di chiarire se l'azienda è ancora titolata a controllare il suo sistema operativo per smartphone, anche in presenza di una determinazione del comitato di vigilanza che ritenesse la società responsabile di cattiva condotta.

Le azioni di qeste ore del Dipartimento di Giustizia sono, in un certo senso, legate alla sentenza di agosto del giudice distrettuale statunitense Amit Mehta, che ha bollato Google come monopolista.
Comunque i tempi tecnici della decisione del giudice si intrecceranno con quelli dell'insediamento del presidente eletto, Dinald Trump. Le udienze del tribunale di Washington, DC sulla punizione di Google sono programmate per iniziare ad aprile e Mehta punta a emettere la sua decisione finale prima del Labor Day.

Se Mehta accettasse le raccomandazioni del governo, Google sarebbe costretta a vendere il suo browser Chrome, vecchio di 16 anni, entro sei mesi dalla sentenza definitiva. Ma la società certamente farebbe ricorso contro qualsiasi punizione, prolungando potenzialmente una lotta legale che si trascina da più di quattro anni.
Google non ha rilasciato dichiarazioni immediate in merito al deposito, ma in precedenza ha affermato che il Dipartimento di Giustizia sta sollecitando sanzioni che vanno ben oltre le questioni affrontate nel suo caso.
È ancora possibile che il Dipartimento di Giustizia possa allentare i tentativi di smembrare Google, soprattutto se Trump prendesse la decisione ampiamente attesa di sostituire il procuratore generale aggiunto Jonathan Kanter, nominato da Biden per supervisionare la divisione antitrust dell'agenzia.
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