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Giubileo dei Giovani, the day after: Roma sommersa dai rifiuti, Codacons denuncia lo “spettacolo pietoso”

Redazione
 
Giubileo dei Giovani, the day after: Roma sommersa dai rifiuti, Codacons denuncia lo “spettacolo pietoso”

Il giorno dopo il Giubileo dei Giovani, Tor Vergata si è risvegliata sotto cumuli di rifiuti. Cartacce, bottiglie, plastica, resti alimentari e spazzatura di ogni tipo hanno invaso le strade, lasciando dietro di sé uno scenario da day-after che il Codacons definisce “vergognoso”. Mentre le autorità parlano di interventi massicci e di task force già al lavoro, le immagini raccontano tutt’altra storia: quella di un intero quadrante della città trasformato in una discarica a cielo aperto. La denuncia arriva dal Codacons, che ieri ha diffuso un video-reportage sulle condizioni in cui versavano le strade percorse dal milione di giovani accorsi da tutto il mondo.

Giubileo dei Giovani, the day after: Roma sommersa dai rifiuti, Codacon denuncia lo “spettacolo pietoso”

Una desolazione totale, da via di Vermicino, del Torraccio fino a tutte le adiacenze del campus universitario, fatta di sacchi abbandonati, immondizia sparsa ovunque e nessun mezzo di pulizia all’orizzonte. “Uno spettacolo pietoso per chi si trova a transitare nell’area, e un danno incalcolabile per i residenti, costretti a convivere con tonnellate di rifiuti in strada”, denuncia l’associazione dei consumatori. “Questa mattina nessun operatore Ama era in servizio, nessun camion in vista, nessuna operazione di pulizia. Dove sono i piani straordinari promessi?” Un allarme, sottolinea l’associazione, che riguarda non solo il decoro urbano, ma anche i rischi igienico-sanitari: con temperature estive e spazzatura esposta al sole, infatti, si teme l’arrivo di topi, gabbiani, blatte e insetti, con conseguenze potenzialmente gravi per la salute pubblica.

Non si è fatta attendere la replica di Ama, che ha rivendicato un impegno straordinario per far fronte al maxi-evento. L’azienda capitolina dei rifiuti ha comunicato di aver predisposto, in vista del Giubileo, una task force con 4600 turni aggiuntivi e l’impiego di 320 mezzi speciali, tra cui compattatori, vasche, spazzatrici, autobotti e officine mobili. “Abbiamo presidiato 45 chilometri quadrati di aree sensibili e garantito la raccolta presso 600 strutture ospitanti – si legge nella nota –. I mezzi Ama sono al lavoro anche oggi e lo saranno fino al completo ripristino delle condizioni di decoro”. Nel frattempo, sono stati posizionati 1.600 contenitori per un volume complessivo di raccolta pari a oltre 1,7 milioni di litri, mentre i primi dati parlano di un incremento del 30% dei rifiuti raccolti rispetto alla media stagionale. Eppure, qualcosa sembra non aver funzionato. Tra ciò che Ama dichiara e ciò che i cittadini vedono – e filmano – con i propri smartphone, si apre un solco difficile da ignorare.

Nei giorni scorsi, ad esempio, Ema Stokholma, conduttrice e speaker di Rai Radio2, ha affidato a Instagram il suo personale commento. Una denuncia sarcastica, ma tagliente, che ha fatto il giro del web in poche ore. Passeggiando per il quartiere Prati con il suo cane, la conduttrice inquadra i rifiuti sparsi ai piedi delle vetrine e ironizza: “Un grande applauso ai turisti venuti per il Giubileo dei Giovani, che hanno s**dato la città peggio di quanto già facciamo noi romani”.

E aggiunge: “Perché mai dovremmo usare i bidoni? Lasciare la spazzatura in giro dovrebbe essere un diritto di tutti”. Una provocazione, certo, ma che intercetta un malessere condiviso da molti residenti della Capitale: quello di vivere in una città che, tra eventi straordinari e gestione ordinaria sempre al limite, fatica a stare al passo. La questione non è nuova. Roma lotta da anni con l’emergenza rifiuti, tra impianti insufficienti, mezzi inadeguati e una macchina comunale troppo lenta per una metropoli da quasi 3 milioni di abitanti.

Non è un caso che, ad aprile scorso, il sindaco Roberto Gualtieri abbia siglato un’intesa con l’omologo napoletano Gaetano Manfredi per rafforzare la collaborazione tra Ama e Asia, le rispettive aziende di igiene urbana. Eppure, nemmeno la macchina organizzativa del Giubileo è riuscita a prevenire il prevedibile. Perché che un evento da un milione di presenze lasci dietro di sé una montagna di rifiuti non è una sorpresa: lo è, semmai, la mancanza di interventi immediati.  “Ci chiediamo se il Comune abbia davvero previsto l’inevitabile produzione di rifiuti – incalza ancora il Codacons –. Quali sono i tempi per ripulire tutto? Quanto dovranno convivere ancora i residenti con questo degrado?”. Domande legittime, che richiedono risposte chiare e, soprattutto, fatti. Perché il Giubileo finirà, ma l’immondizia – quella sì – rischia di restare.

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