È ormai inverno demografico in Giappone che nel 2024, per il nono anno consecutivo, ha registrato un saldo negativo, con il numero dei nati sceso al minimo storico di 720.988. Un dato che, secondo il ministero della Salute, incrocia il rapido invecchiamento della società giapponese con la diminuzione della popolazione.
L'inverno demografico del Giappone, le nascite al minimo storico
Il numero dei nuovi nati dello scorso anno segna un arretramento del 5% rispetto al 2023. Ma l'aspetto che viene oggi sottolineato sui media del Paese è che questo sia accaduto nonostante le misure adottate nel 2023 dal governo dell'ex primo ministro Fumio Kishida per incoraggiare la procreazione, mentre un numero record di 1,62 milioni di decessi ha comportato la morte di più di due persone per ogni neonato.
Forse oggi dal Giappone si guarda con un minimo di invidia ai risultati conseguiti dalle autorità della Corea del Sud, dove il tasso di fertilità è aumentato nel 2024 per la prima volta in nove anni, grazie alle misure del governo mirate a spingere i giovani a sposarsi e ad avere figli.
Sebbene il numero di matrimoni sia aumentato del 2,2%, arrivando a 499.999 nel 2024, ciò è avvenuto solo dopo forti cali, come il crollo del 12,7% nel 2020. E le prospettive negative investono anche il 2025.
A differenza di alcuni Paesi occidentali, in Giappone solo pochi bambini su 100 nascono fuori dal matrimonio, il che suggerisce una correlazione più forte tra matrimoni e nascite.
In Giappone, i dati più recenti mostrano che il numero medio di bambini che una donna dovrebbe avere durante la sua vita riproduttiva è stato pari a 1,20 nel 2023.
Gli esperti ritengono che la svolta positiva della Corea del Sud sia dovuta al sostegno del governo nei tre ambiti dell'equilibrio tra lavoro e famiglia, dell'assistenza all'infanzia e dell'alloggio, nonché a una campagna rivolta alle aziende per spingere i dipendenti a diventare genitori.