Esteri

Germania: nel caos della politica, cresce la nostalgia per Angela Merkel

Redazione
 
Mentre la Germania si interroga sul suo futuro immediato, dopo l'implosione del governo (composto da socialdemocratici, liberaldemocratici e verdi) si fa strada tra la gente un senso di nostalgia quando, a guidare il Paese, era Angela Merkel. Lo conferma l'enorme eco mediatica che stanno avendo le occasioni in cui l'ex cancelliere presenta il suo libro di memoria, attesa da centinaia di persone che, ordinatamente in fila, chiedono solo di vedere apposta la sua firma al libro. Il sentimento che si coglie, tra chi aspetta di vederla, è lo stesso, una rivalutazione del suo modo di governare, ''santificato'' dal concesso che, con lei, "tutto andava più o meno bene"
C'é chi ha aspettato cinque ore, davanti alla libreria dove si trovava Angela Merkel, per ottenere l'agognata firma autografa delle copie delle memorie, intitolate ''Libertà''.

Gli incontri con l'ex cancelliere che, fedele al suo stile, si presenta agli appuntamenti con i lettori indossano i suoi tradizionali blazer dai più disparati colori, sempre comunque nell'ambito del buon gusto, seguono delle regole precise. La prima delle quali è che non sono consentiti selfie o dediche personali, ma solo firme nelle copie che, già aperte sulla pagina del titolo, le vengono porte da addetti della libreria.
Tutto in perfetta efficienza ''germanica''.

Il mondo politico tedesco guarda con attenzione al libro di Angela Merkel, ben 736 pagine, di cui sono state vendute 35.000 copie solo il primo giorno. Peraltro la scelta di fare uscire per il Natale ha spinto le vendite, così come il fatto che sia arrivato in libreria a crisi politica scoppiata.

Nei giorni successivi alla pubblicazione del libro , Merkel è stata criticata per non aver affrontato le accuse sul suo ruolo in alcune delle attuali crisi che sconvolgono il paese e il mondo, dal rendere la Germania dipendente dal gas russo, coltivare una relazione troppo intima con Vladimir Putin, alla sua decisione di aprire i confini della Germania ai rifugiati dalla Siria nel 2015. Ma lei è rimasta ferma nella sua convinzione di aver sempre agito solo nel migliore interesse della Germania e dell'Europa.
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