Il 2024 è stato un anno record per il Gruppo Generali che ha superato i target del Piano strategico.
Generali supera i target del Piano con un utile netto record nel 2024
"Nel 2024 - ha commentato il ceo Philippe Donnet (in foto) - Generali ha raggiunto risultati eccellenti e ha portato a termine con successo il piano strategico ‘Lifetime Partner 24: Driving Growth’, superando tutti i target finanziari. Questi risultati riflettono inoltre la nostra capacità di generare una crescita organica costante in ogni segmento attraverso le iniziative di management che abbiamo implementato, integrando al tempo stesso con successo le società acquisite. Il Gruppo si trova oggi nella posizione più forte di sempre, come dimostrano il risultato operativo e l’utile netto normalizzato a livelli record: un traguardo che siamo riusciti a raggiungere grazie all’impegno e alla passione delle nostre persone e della nostra rete distributiva. Proseguiamo nel percorso di trasformazione e diversificazione del Gruppo in un leader globale integrato dell’assicurazione e dell’asset management e siamo ora pienamente focalizzati nell’accelerare il perseguimento dell'eccellenza. Il nostro nuovo ambizioso piano ‘Lifetime Partner 27: Driving Excellence’ porterà una forte crescita degli utili, una solida generazione di cassa e una maggiore remunerazione per gli azionisti, grazie all’ulteriore sviluppo dell’AI e dei dati che ci permetteranno di intercettare i bisogni dei clienti in continuo cambiamento e le opportunità derivanti dai trend emergenti”.
I premi lordi crescono a 95,2 miliardi (+14,9%), grazie al significativo incremento di Vita e Danni. La raccolta netta Vita raggiunge un livello molto positivo a 9,7 miliardi, interamente concentrata nelle linee puro rischio e malattia e unit-linked, in linea con la strategia del Gruppo, riflettendo l’ottima offerta di prodotti e l’efficacia della rete distributiva.
Il risultato operativo record si attesta in crescita a 7.295 milioni (+8,2%), grazie alla performance positiva di tutti i segmenti di business, con un contributo significativo di Asset & Wealth Management.
In particolare, il risultato operativo del Vita aumenta a 3.982 milioni (+6,6%) e il New Business Value migliora a 2.383 milioni (+2,3%). Il risultato operativo del Danni è in aumento a 3.052 milioni (+5,1%) con il Combined Ratio che si conferma al 94% nonostante un minor beneficio dall'attualizzazione. Il Combined Ratio non attualizzato, pari al 95,9%, mostra un miglioramento di 0,8 punti percemtuali. rispetto al 2023. Il risultato operativo di Asset & Wealth Management cresce significativamente a 1.176 milioni (+22,6%) grazie alla continua e forte performance di Banca Generali e al risultato in aumento dell'Asset Management, che beneficia del consolidamento di Conning Holdings Limited (CHL).
Il risultato operativo del segmento Holding e altre attività è pari a -536 milioni (-415 milioni FY2023), principalmente dovuto a minori dividendi infragruppo. L'utile netto normalizzato raggiunge i 3.769 milioni (3.575 milioni nel 2023), il più alto nella storia del Gruppo, grazie al contributo positivo di fonti di utile diversificate. Tale risultato è stato raggiunto nonostante plusvalenze significativamente inferiori rispetto al precedente esercizio. Il risultato netto è pari a 3.724 milioni (3.747 milioni nel 2023), dovuto anche alle plusvalenze da dismissioni realizzate nel 2023.
Il patrimonio netto di gruppo è in aumento a 30,4 miliardi (+4,9%), grazie al risultato netto di periodo, parzialmente compensato dalla contabilizzazione del dividendo 2023. Il Contractual Service Margin si attesta a 31,2 miliardi (31,8 miliardi nel 2023). Gli Asset Under Management complessivi del Gruppo crescono a 863 miliardi (+31,6%) riflettendo principalmente l'inclusione degli AUM di CHL e la raccolta netta positiva.
Il Gruppo conferma la solida posizione patrimoniale, con il Solvency Ratio al 210% (220% nel 2023), in calo principalmente per l'acquisizione di Liberty Seguros e il programma di riacquisto di azioni proprie da 500 milioni completato nel 2024.
Il Cda proporrà la distribuzione di un dividendo pari a 1,43 euro e sarà pagabile a partire dal 21 maggio, mentre le azioni saranno negoziate prive del diritto al dividendo a partire dal 19 maggio. La cedola proposta incorpora un aumento dell'11,7% rispetto al precedente esercizio e nel complesso rappresenta un payout di 2.172 milioni.
I premi lordi del segmento Vita crescono a 61,4 miliardi (+19,2%) grazie alla forte performance di tutte le linee di business. Nel dettaglio, la linea puro rischio e malattia conferma la solida traiettoria di crescita (+9,7%) in tutti i principali paesi. La linea risparmio migliora sostanzialmente (+23,3%), soprattutto grazie a Italia, Francia e Asia. La linea unit-linked registra un forte aumento (+23,2%), guidato da Italia, Francia e Germania. La raccolta netta Vita conferma il ritorno nel 2024 a una robusta performance positiva, attestandosi a 9,7 miliardi.
La linea protezione registra flussi netti positivi con una crescita di 5,2 miliardi, guidata da Italia, Francia e Asia; la linea unit-linked si attesta a 5,8 miliardi, principalmente supportata da Italia e Francia. I deflussi netti nella linea risparmio (-1,3 miliardi) migliorano significativamente (-10,2 miliardi nel 2023) beneficiando anche delle azioni commerciali implementate dal 2023 e della normalizzazione del livello dei riscatti.
Il valore della nuova produzione aumenta a 2.383 milioni (+2,3%) supportato da solidi volumi. Il New Business Margin si attesta al 4,60% (-1,19 punti percentuali). Neutralizzando l'effetto contabile della linea protezione in Francia, la riduzione del NBM sarebbe limitata a circa -0,9 punti percentuali, riflettendo principalmente le iniziative commerciali in Italia (-0,5 punti percentuali), l'effetto dei tassi di interesse più bassi (-0,3 punti percentuali) e altri effetti minori relativi al resto del Gruppo.
Il Contractual Service Margin Vita si attesa a 30,3 miliardi (30,9 miliardi nel 2023). Il New Business CSM Vita, pari a 2.827 milioni, in aggiunta al ritorno atteso del CSM (1.757 milioni), più che compensa il rilascio del CSM Vita per 2.986 milioni. Quest'ultimo rappresenta inoltre anche il principale contributo (circa il 75%) al risultato operativo, che è in aumento a 3.982 milioni (3.735 milioni nel 2023). Il risultato operativo degli investimenti si attesta a 943 milioni (833 milioni nel 2023).
I premi lordi del segmento Danni sono in crescita a 33,8 miliardi (+7,7%), spinti dalla performance positiva di entrambe le linee di business. La linea non auto cresce del 6,6%, con un positivo andamento in tutte le principali aree di operatività del Gruppo. La linea Auto registra un incremento del 10,5%, in tutte le aree chiave e in particolare grazie alla performance positiva in CEE, Germania, Italia e Argentina.
Escludendo il contributo dell'Argentina, paese impattato da un contesto di iperinflazione, i premi della linea Auto aumenterebbero del 6,6%. Il Combined Ratio si attesta al 94% (invariato rispetto al 2023) nonostante un minore beneficio dell’attualizzazione della generazione corrente (+0,8 punti percentuali) che riflette il calo dei tassi di interesse e un inferiore contributo delle generazioni precedenti (2,1punti percentuali rispetto a 3 punti percentuali del 2023). Il Combined Ratio non attualizzato migliora al 95,9% (96,7% nel 2023).
La sinistralità corrente non attualizzata escludendo le catastrofi naturali migliora al 65,5% (66,9% nel 2023). L’expense ratio migliora al 28,8% (29,2% nel 2023). Se si osservano le dinamiche del business sottostanti, escludendo l'impatto dell’attualizzazione e il contributo delle generazioni precedenti, il Gruppo è stato in grado di raggiungere un CoR corrente non attualizzato escludendo le catastrofi naturali in miglioramento di 1,7 punti percentuali al 2024 (rispetto al 2023): si tratta di una delle migliori performance del settore. Tale miglioramento riflette le iniziative tecniche e di pricing implementate dal 2023 e fornisce una spinta al Gruppo nel tornare all'eccellenza tecnica del Danni dopo lo shock inflazionistico post-Covid.
Il risultato operativo è in aumento a 3.052 milioni (2.902 milioni nel 2023), riflettendo la dinamica sopra menzionata e nonostante 1.202 milioni relativi a catastrofi naturali (1.127 milioni nel 2023). Il risultato operativo dei servizi assicurativi si attesta a 1.976 milioni (1.807 milioni nel 2023) riflettendo la crescita del business Danni e il miglioramento della profittabilità corrente escludendo le catastrofi naturali, che più che compensano un minore effetto dell’attualizzazione. Il risultato operativo degli investimenti si attesta a 1.076 milioni (1.095 milioni nel 2023), riflettendo 320 milioni di incremento dei ricavi operativi da investimenti che ammontano a 1.710 milioni. Questo è stato più che compensato da un incremento pari a 340 milioni degli oneri finanziari assicurativi che ammontano a 634 milioni.
Il risultato operativo del segmento Asset & Wealth Management è in significativa crescita a 1.176 milioni (+22,6%). Il risultato operativo del segmento Asset Management aumenta a 616 milioni (+18,3%) riflettendo il consolidamento di CHL. Il risultato operativo del gruppo Banca Generali è in forte crescita a 560 milioni (+27,6%), grazie al miglioramento del margine di interesse netto, insieme alla continua diversificazione delle fonti di ricavi da commissioni e a un significativo contributo delle commissioni di performance. La raccolta netta complessiva di Banca Generali nel 2024 ammonta a 6,6 miliardi.
Il risultato operativo del segmento Asset Management aumenta a 616 milioni (+18,3%), riflettendo il contributo di 70 milioni da CHL; senza CHL il risultato operativo sarebbe cresciuto del +4,8% su base annuale. I ricavi operativi registrano uno sviluppo positivo (+33,1%, o +7,7% escludendo CHL) riflettendo il contributo di CHL (278 milioni, incluse le robuste commissioni di performance pari a 29 milioni). Escludendo il contributo di CHL, i ricavi operativi hanno beneficiato di commissioni ricorrenti più elevate, commissioni di performance e commissioni non ricorrenti derivanti da investimenti immobiliari e infrastrutturali. I costi operativi registrano un aumento a 834 milioni (+46,7%, o +10,3% escludendo CHL), riflettendo il consolidamento di CHL per 207 milioni.
L'incremento escludendo CHL è dovuto a costi di compensazione più elevati, inclusi cambiamenti di perimetro e maggiori costi del personale. Il rapporto cost/income ratio dell’Asset Management si è attestato al 57,5% (o al 53,5% escludendo CHL). L’utile netto normalizzato del segmento Asset Management è pari a 343 milioni (-2,7%). Il risultato netto è anche influenzato da costi di transazione e integrazione una tantum relativi all'acquisizione di CHL, altre spese straordinarie di progetti e dall'effetto di diluizione relativo al 16,75% detenuto da Cathay Life in Generali Investments Holding.
Gli AUM gestiti dalle società di Asset Management sono pari a 695 miliardi (+34,8% nel 2023), principalmente grazie all'acquisizione di CHL. Gli AUM di parti terze gestiti dalle compagnie di Asset Management ammontano a 271 miliardi, inclusi 164 miliardi di CHL. La raccolta netta di parti terze è pari a +1,8 miliardi, grazie ai flussi netti positivi al quarto trimestre dello scorso anno, per 3,8 miliardi.
Il risultato operativo del segmento Holding e altre attività si attesta a -536 milioni (-415 milioni nel 2023). Il risultato operativo delle Altre attività è pari a 157 milioni (252 milioni nel 2023) per minori dividendi infragruppo. I costi operativi di Holding crescono del 3,8% per effetto principalmente dei costi legati ai compensi azionari e a maggiori costi di sviluppo di progetti interni.
Per quanto riguarda a situazione patrimoniale, il gruppo del Leone conferma la solida posizione di capitale con un Solvency Ratio al 210% (220% nel 2023). La robusta generazione di capitale (+21 punti percentuali) è stata più che compensata dagli effetti delle operazioni di M&A completate nel 2024 (-8 punti percentuali), principalmente dovuti all'acquisizione di Liberty Seguros), dalle varianze economiche (-9 unti percentuali, principalmente a causa dell'allargamento degli spread su titoli di stato non domestici e del calo dei tassi di interesse, parzialmente mitigati dalla performance positiva del mercato azionario), dalle varianze non economiche (-1 punti percentuali, principalmente dovute al trend dei riscatti in Italia e Francia e all'aggiornamento delle relative ipotesi), dai cambiamenti normativi (-4 punti percentuali, in gran parte attribuibili alle modifiche introdotte da Eiopa all'inizio dell'anno e all'inammissibilità del debito subordinato trasferito da Genertel ad Assicurazioni Generali) e dai movimenti di capitale (-9 punti percentuali, derivanti dall'impatto del dividendo per il periodo e dal programma di riacquisto di azioni, al netto dell'emissione di debito subordinato completata nell'ultimo trimestre).
L'impatto sul Solvency Ratio del riacquisto di azioni da 500 milioni annunciato all'Investor Day di gennaio, afferma poi Generali, sarà contabilizzato dopo aver ricevuto tutte le rilevanti autorizzazioni. La generazione normalizzata di capitale a livello di Gruppo è in aumento a 4,8 miliardi (4,6 miliardi nel 2023), supportata dal contributo positivo di Vita e Danni, e riflette inoltre, per la prima volta, il riacquisto di azioni proprie per il Long-Term Incentive Plan (LTIP) e i piani di incentivazione e remunerazione del Gruppo attualmente in esecuzione, che precedentemente erano contabilizzate tra le varianze non economiche. I flussi di cassa netti disponibili per la Holding sono in crescita a 3,8 miliardi (2,9 miliardi nel 2023), in aumento principalmente grazie alla crescita della remittance dalle controllate guidata dal contributo positivo delle azioni di Capital Management e dalla solida crescita della componente ricorrente.
Per quanto riguarda l'outlook, raggiunti e superati con successo gli obiettivi finanziari del piano Lifetime Partner 24: Driving Growth, il gruppo si impegna, attraverso il nuovo piano Lifetime Partner 27: Driving Excellence, a realizzare nel triennio 2025-2027 una crescita degli utili tra 8-10% Cagr dell'Eps, una generazione di cassa maggiore di 11 miliardi, un aumento del dividendo per azione del 10% Cagr del DPS, oltre 7 miliardi di dividendi cumulativi (2025-27) e un impegno al riacquisto di azioni proprie per almeno 1,5 miliardi nell’arco di piano, con un buyback pari a 500 milioni da avviare nel corso di quest'anno.