La casa farmaceutica svizzera Roche ha annunciato che investirà 50 miliardi di dollari nella produzione negli Stati Uniti nei prossimi cinque anni, in quella che sembra una mossa per evitare di essere penalizzata dai dazi introdotti da Donald Trump.
Farmaceutica: per scongiurare le tariffe di Trump, Roche investirà 50 miliardi negli Stati Uniti
Stando all'annuncio odierno, l'investimento creerà più di 12.000 posti di lavoro, di cui 6.500 nell'edilizia e 1.000 in strutture nuove e ampliate negli Stati Uniti, tra cui fabbriche e centri di distribuzione in Kentucky, New Jersey e California.
La Svizzera ha una tariffa del 10%, destinata a salire al 31% quando scadrà la pausa di 90 giorni annunciata da Trump all'inizio di questo mese. Tuttavia, l'industria farmaceutica si sta preparando all'introduzione di tariffe specifiche per settore, dopo che la scorsa settimana Trump ha annunciato un'indagine di 21 giorni ai sensi del Trade Expansion Act, ampiamente considerato il primo passo verso l'imposizione di dazi sulle importazioni.
Roche, i cui farmaci più noti includono il trattamento per il cancro al seno Herceptin Hylecta, il farmaco Ocrevus per la sclerosi multipla e farmaci per l'artrite, l'HIV e l'acne, impiega circa 25.000 persone in 24 sedi negli Stati Uniti.
La multinazionale cha affermato che, una volta che le nuove e ampliate strutture saranno operative, esporterà dagli Stati Uniti più medicinali di quanti ne importi attualmente. Verrà anche costruita una nuova fabbrica per la terapia genica in Pennsylvania e una nuova fabbrica per il monitoraggio continuo del glucosio in Indiana.
Inoltre, costruirà una fabbrica per la produzione di farmaci per la perdita di peso, la cui ubicazione deve ancora essere resa nota, e un centro di ricerca per studi cardiovascolari, renali e sul metabolismo nel Massachusetts.
"I nostri investimenti da 50 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni getteranno le basi per la nostra prossima era di innovazione e crescita, a beneficio dei pazienti negli Stati Uniti e in tutto il mondo", ha affermato in una nota l'amministratore delegato Thomas Schinecker.
Europa, India e Cina sono considerate particolarmente vulnerabili ai dazi sui prodotti farmaceutici, date le loro enormi esportazioni. Trump ha ripetutamente accusato l'Irlanda di aver rubato l'industria statunitense, con multinazionali statunitensi come Johnson & Johnson, Eli Lilly e Pfizer che operano lì da decenni.
Un'altra casa farmaceutica svizzera, Novartis, ha dichiarato questo mese che avrebbe investito 23 miliardi di dollari negli Stati Uniti, mentre Johnson & Johnson ha annunciato a marzo che avrebbe investito 55 miliardi di dollari in produzione e ricerca e sviluppo, incluso uno stabilimento nella Carolina del Nord. Eli Lilly ha annunciato a febbraio che avrebbe investito 27 miliardi di dollari in quattro nuovi stabilimenti.