L’Italia si riafferma come terra promessa per chi ama il vino, ma oggi l’esperienza enologica si arricchisce di contenuti nuovi e affascinanti. A rivelarlo è un recente studio elaborato da Coldiretti insieme a Terranostra, secondo cui l’enoturismo è in netta espansione, con una previsione di crescita delle presenze pari al 10% rispetto all’anno precedente. I dati sono stati diffusi in occasione del Consiglio nazionale di Terranostra, svoltosi a Casa Coldiretti durante Vinitaly, la rassegna internazionale che ogni anno consacra Verona come capitale del vino.
Enoturismo in crescita: +10% in Italia grazie a esperienze innovative
Un contesto che ben fotografa l’importanza sempre maggiore del turismo enologico nell’economia nazionale. A rendere così attrattivo questo segmento è la capacità, sempre più marcata, delle aziende vinicole italiane di rinnovare la propria offerta. Non si tratta più soltanto di calici da degustare, ma di esperienze sensoriali e culturali a tutto tondo, pensate per un pubblico – italiano e internazionale – in cerca di emozioni autentiche, benessere e bellezza. Le cantine non sono più solo luoghi di produzione, ma centri di accoglienza e creatività, capaci di fondere tradizione e sperimentazione. Dai percorsi artistici ai laboratori en plein air, dallo sport al relax, fino a suggestivi viaggi tra le stelle, il turismo del vino si reinventa giorno dopo giorno.
E così ad esempio in Toscana, tra le dolci colline del Chianti, l’arte incontra la vigna: i visitatori possono cimentarsi nella pittura sotto la guida di un artista, ispirati dal paesaggio circostante e da un buon bicchiere di Sangiovese. Un modo poetico per connettere sensi, talento e natura. Spostandosi in Puglia, in particolare nel territorio del Leccese, la tecnologia arricchisce l’esperienza enologica. Con l’ausilio di occhiali 3D, i turisti possono esplorare virtualmente cantine e filari, per poi concludere il percorso con degustazioni reali che coinvolgono gusto, olfatto e vista.
È l’incontro tra innovazione e tradizione che cattura l’interesse delle nuove generazioni di enoturisti. Nel Cuneese, in Piemonte, si riscopre invece il piacere della semplicità: le aziende propongono picnic tra i filari, offrendo cestini con prodotti tipici e calici di vino da sorseggiare passeggiando tra i grappoli. Durante la vendemmia, è persino possibile assaggiare l’uva direttamente dalla pianta, ristabilendo un contatto diretto con la natura e i suoi ritmi. Sempre più diffuse anche le proposte che uniscono benessere e vino, come le sessioni di pilates o yoga tra le vigne e l’“astrotasting”: un’esperienza notturna che coniuga osservazione astronomica e degustazione, tra costellazioni e calici di rosso rubino.
A dare ulteriore slancio al settore è il nuovo Piano europeo per il vino, che ha inserito l’enoturismo tra le leve strategiche per diversificare e rafforzare il comparto vitivinicolo del continente. L’obiettivo è chiaro: sostenere l’economia delle aree rurali, promuovere la sostenibilità e rispondere alle nuove aspettative dei consumatori, sempre più attenti all’esperienza e all’etica di ciò che scelgono. L’enoturismo diventa così uno strumento fondamentale di rigenerazione territoriale, in grado di coniugare economia locale, cultura, paesaggio e stili di vita sostenibili.
A interpretare con passione questa evoluzione è Dominga Cotarella, presidente di Terranostra, che ha sottolineato il valore insostituibile della narrazione diretta da parte dei produttori: “Solo chi produce vino può raccontarne davvero l’anima: conosce ogni singolo passaggio, dalla cura della vigna all’imbottigliamento, e custodisce in sé la storia di un territorio, la memoria e la passione. Questo rapporto diretto è oggi una ricchezza enorme, soprattutto per i viaggiatori che cercano autenticità e trasparenza”, dice Cotarella concludendo: “L’enoturismo sta diventando un vero motore di sviluppo per le aree interne. Contribuisce a rilanciare l’economia, valorizza le tradizioni locali e promuove pratiche agricole rispettose dell’ambiente. È una nuova forma di turismo che unisce sapere, sapore e consapevolezza.”