Le indagini sul misterioso drone che avrebbe sorvolato ripetutamente il centro ricerche europeo di Ispra (Varese) saranno condotte dai carabinieri del ROS. È questa la linea della Procura di Milano, guidata da Marcello Viola, che ha aperto un fascicolo conoscitivo, il cosiddetto "modello 45", senza al momento ipotesi di reato né indagati. Solo dopo le prime verifiche e una riunione tra magistrati e investigatori, in programma lunedì, il caso potrebbe essere formalmente inquadrato come possibile episodio di spionaggio.
Sospetto drone spia nei cieli di Ispra: il ROS prende in mano le indagini
A occuparsi dell'inchiesta, insieme al procuratore Viola, saranno il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pubblico ministero Alessandro Gobbis. Secondo informazioni raccolte dall'Ansa, nell'ultimo mese la sede di Ispra sarebbe stata sorvolata dal drone per ben cinque volte. Un dettaglio allarmante, considerando che l'area ospita il Joint Research Centre (JRC) dell'Unione Europea, un hub strategico per la ricerca scientifica, con un focus particolare sulla sicurezza dei droni.
Inoltre, non lontano dal sito, si trovano impianti industriali di Leonardo, colosso dell'aerospazio e della difesa. Secondo quanto riportato dal "Corriere della Sera", il velivolo non identificato avrebbe sorvolato l’area per circa una settimana, destando non poche preoccupazioni. A individuare la sua presenza sarebbe stato lo stesso JRC, che ha impiegato un proprio sistema sperimentale per il rilevamento di droni non autorizzati. Questo particolare sistema potrebbe fornire informazioni cruciali agli inquirenti per determinare l'origine e la finalità dell'operazione di sorvolo.
Il JRC di Ispra è uno dei principali centri di ricerca della Commissione Europea, terzo per importanza dopo quelli di Bruxelles e Lussemburgo. Fondato nel 1957, l’istituto è impegnato nella fornitura di dati scientifici indipendenti per supportare le politiche comunitarie, senza subire influenze nazionali o commerciali. Il campus ospita infrastrutture all'avanguardia e copre numerosi ambiti di ricerca, tra cui la sicurezza nucleare, le energie rinnovabili, il cambiamento climatico e l’esplorazione spaziale. Tra i vari laboratori presenti, spicca il WaterLab, specializzato nell'analisi delle acque per rilevare la presenza di agenti inquinanti dannosi per l’uomo e per l’ambiente.
Un altro fiore all’occhiello è l’European Solar Test Installation (ESTI), operativo fin dagli anni Settanta e punto di riferimento per la definizione degli standard europei e internazionali nel settore fotovoltaico. All'interno del JRC opera anche l’European Crisis Management Laboratory (ECML), una struttura dedicata allo studio e alla previsione dei disastri naturali. Grazie a sofisticati strumenti di analisi, tra cui i satelliti del programma Copernicus, il laboratorio si occupa di terremoti, incendi, alluvioni e frane, fornendo supporto agli Stati membri nella gestione delle emergenze e nella prevenzione dei rischi.