Esteri

Corea del Sud: il presidente Yoon formalmente accusato di tradimento

Redazione
 
La polizia sudcoreana ha aperto oggi un'indagine contro il presidente, Yoon Suk-yeol, accusato di aver commesso tradimento per avere dichiarato martedì la legge marziale, poi revocata davanti alle generalizzate proteste scatenate dalla decisione.
L'indagine è stata assegnata alla squadra di sicurezza sotto gli ordini dell'Ufficio investigativo nazionale dell'Agenzia nazionale di polizia, dopo che sono state presentate due denunce, secondo le dichiarazioni di un funzionario delle forze dell'ordine all'agenzia locale Yonhap.

Una delle denunce è stata presentata dal partito di minoranza dell'opposizione Rebuilding Korea Party, mentre l'altra è stata opera di gruppo di attivisti.
Le denunce accusano non solo Yoon, ma anche l'ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun, il capo di stato maggiore dell'esercito, generale Park An-su, e il ministro degli Interni Lee Sang-min per il loro ruolo nella dichiarazione e nella successiva revoca della legge marziale.
L'ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun, le cui dimissioni sono diventate effettive oggi, aveva ordinato all'esercito di entrare nell'Assemblea nazionale e impedire ai deputati di farvi ingresso, dopo l'annuncio della legge marziale.

Il principale partito di opposizione della Corea del Sud, il Partito Democratico, ha annunciato oggi l'intenzione di votare sabato la mozione di destituzione del presidente Yoon.
Le pressioni per rimuovere dal potere il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol non sono cessate da quando il presidente ha dichiarato brevemente e inaspettatamente la legge marziale, accusando l'opposizione di "attività antistatali", una decisione che mina la sua scarsa popolarità. ancora di più e potrebbe costargli la carica.

Incarnando una presidenza tanto impopolare quanto indebolita, ottenuta grazie allo stretto margine inferiore all'1% con cui ha vinto sul liberale Lee Jae-myung nel 2022, Yoon (nato a Seul nel 1960) è il leader sudcoreano con il gradimento più della storia (74%, secondo la società di sondaggi Gallup Korea) e il primo nella democrazia del Paese a non avere mai avuto il controllo del Parlamento.
La pressione affinché si dimetta aumenta con il passare delle ore e sei partiti hanno depositato ieri una mozione per mettere fine al suo mandato, dopo che alcuni dei suoi principali consiglieri, tra cui il capo di gabinetto e il consigliere per la Sicurezza Nazionale sono dimessi.

Allo stesso tempo, il più grande gruppo sindacale del Paese, la Confederazione coreana dei sindacati, ha lanciato un appello alle proteste e ha promesso di iniziare uno sciopero a tempo indeterminato finché Yoon non si assumerà la responsabilità dell'accaduto e non lascerà l'incarico.
La dichiarazione della legge marziale, che è prevista per ''garantire l’ordine pubblico'' in tempo di guerra o in caso di emergenza nazionale, consente di vietare attività politiche, controllare i media o arrestare persone senza un ordine del tribunale.
Una mossa che tutti gli analisti considerano un errore che può portare alla sua defenestrazione, conseguenza anche della situazione economica del Paese, della mancanza di comunicazione da parte del presidente e anche della gestione delle accuse rivolte alla first lady Kim Keon-hee, quali l'ingerenza negli affari di Stato, la manipolazione di beni azionari e di avere ricevuto una borsa di lusso come tangente.
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